La JAXA spera di recuperare l’operatività di Akari
Gli ingegneri della JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency) sono ancora speranzosi di poter mantenere operativo il satellite per l’astronomia infrarossa Akari, che dallo scorso 24 Maggio sta funzionando in modalità “Low load mode”.
Gli strumenti scientifici di Akari hanno preso a sospendere le proprie attività quando il satellite entra nella zona d’ombra orbitale.
Il 24 Maggio, alle 5:30 a.m. giapponesi, il satellite è passato alla modalità denominata Low load mode, a causa di una brusca riduzione della propria capacità di generare energia. La conseguenza di questo evento è stata lo spegnimento di tutti gli strumenti scientifici. Il malfunzionamento è stato rilevato tramite i dati ricevuti dalla stazione ricevente di Uchinoura.
Di seguito, è diminuita la capacità del satellite di accumulare energia e quando è entrato nella zona dell’orbita in ombra, ha smesso del tutto di generare corrente. Quando Akari è ritornata ad essere illuminata dalla luce solare, alle 11:20 a.m., è stata ritrovata in modalità “Initial mode”, quindi nelle condizioni in cui si trovava al momento della sua accensione una volta entrata in orbita il giorno del suo lancio.
La commissione preliminare d’indagine istituita il giorno seguente l’avaria, ha riferito alla Japan’s Space Activities Commission, Venerdì 27, che sebbene i pannelli solari di Akari fossero ancora in grado di generare energia elettrica, i suoi sistemi non riuscivano più ad immagazzinarla a causa di un problema nelle batterie stesse o più in generale, nel sistema elettrico.
Akari impiega 100 minuti a percorrere la propria orbita polare eliosincrona alta 750 km, e quindi essa trascorre solamente 20 minuti nel buio orbitale. A causa del fatto che gli ingegneri riescono ancora a comunicare con l’osservatorio all’infrarosso quando esso ritorna alla luce del Sole riuscendo a raccogliere i dati immagazzinati, la JAXA per ora non ritiene opportuno dichiarare conclusa la missione perché spera di riportare il satellite alla sua piena operatività.
Va precisato infatti, che Akari (o Astro-F), del peso di 952 kg, venne lanciato il 22 Febbraio 2006 con un vettore M-5 per una missione nominale di tre anni di osservazione del cielo nel vicino, medio e lontano infrarosso, e quindi il satellite giapponese avrebbe esaurito il proprio tempo di vita da poco più di due anni.
Fonte: SpaceNews; JAXA
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