Satelliti giapponesi sopravvivono al terremoto
Da un Giappone reduce da un devastante terremoto e dal conseguente tsunami che ha causato la morte di decine di migliaia di persone, all’incubo nucleare delle fughe radioattive della centrale di Fukushima, arrivano, almeno in campo aerospaziale, buone notizie.
Makoto Miwada, portavoce dell’Agenzia Spaziale Giapponese JAXA, ha riferito che il terzo HTV, la navicella automatica cargo che rifornisce la Stazione Spaziale Internazionale il cui decollo è previsto per il prossimo gennaio, ed altri due satelliti di grosse dimensioni in allestimento presso l’impianto Mitsubishi di Nagoya, non hanno subito gravi danni dal terremoto del 11 Marzo.
Un satellite per lo studio del clima, denominato GCOM-W1, che era in fase di test ambientale presso il centro di Tsukuba pare addirittura essere illeso benchè il complesso che lo accoglie, che sorge a circa 50 km da Tokio, abbia sofferto gravi danni strutturali.
GCOM-W1 (Global Change Observation Mission) è il primo satellite per osservazioni dedicate al monitoraggio delle precipitazioni piovose e del ciclo dell’acqua. I test in atto in questi giorni dovranno essere ripianificati poichè saranno necessari mesi per riparare gli edifici e ripristinare i laboratori dei test.
Il lancio di GCOM-W1, pianificato per novembre insieme al satellite Coreano KOMPSAT 3 tramite il vettore H-2A potrà dunque essere posticipato.
Il secondo satellite illeso, denominato ST-2 della Mitsubishi Electric Corp. che si occuperà di gestire le telecomunicazioni della regione asia-pacifico, potrà invece essere lanciato a Maggio secondo i piani poichè era già pronto per la spedizione verso la Guyana francese visto che il suo vettore sarà un Ariane 5.
Fonte: JAXA
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