Per Scott, Cady, Paolo, Steve Lindsey, Eric Boe, Al Drew, Steve Bowen, Mike Barratt e Nicole Stott è stato il secondo giorno dedicato alla riconfigurazione del modulo Leonardo, ed è stato piuttosto impegnativo. Si è trattato di smontare o riconfigurare le culle dei rack e spostare borsoni e contenitori da Leonardo a US Lab e viceversa. Tutto il materiale degli imballi non più utilizzabile è stato stivato in HTV-2, altri componenti recuperabili per un ulteriore uso sono stati invece stivati nel Discovery.
Nel corso della giornata Paolo Nespoli ha eseguito il service alla nuova unità CSA-CP (Compound Specific Analyzer-Combustion Products) che è stata portata su da STS-133, effettuando la calibrazione dei sensibili sensori che apparivano alterati dalle condizioni ambientali dopo il viaggio a bordo dello Shuttle.
Paolo ha inoltre completato la mensile ispezione dell’AED (Automated External Defibrillator). L’AED è un dispositivo medico portatile, dotato di sensori in grado di riconoscere automaticamente l’arresto cardiaco dovuto ad aritmie, fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare. Pertanto può determinare automaticamente se è necessaria una scarica e con quale livello di energia necessario.
Paolo Nespoli ha sostato anche in US Airlock ispezionando e fotografando le condizioni dell’o-ring che ha determinato il ritardo dell’uscita dell’EVA-2 (nel caso specifico una perdita del dispositivo LiOH – Lithium Hydroxide) e poi, del problema occorso al gruppo di illuminazione dell’elmetto di Al Drew. Cady Coleman ha lavorato invece alla pulizia e ripristino degli utensili utilizzati durante l’attività extraveicolare.
Aiutato da Nicole Stott, il comandante Kelly ha scambiato una unità GLACIER con una del Discovery (la nr.0004 presente nel middeck). Scott Kelly all’interno del Columbus ha quindi completato la seconda sessione dell’esperimento CFS-A (Colored Fungi in Space). La ricerca vuole determinare l’effetto della microgravità e delle radiazioni cosmiche sulla crescita e la sopravvivenza su questa specie di funghi colorati. L’esperimento rumeno “crescita e sopravvivenza di funghi colorati nello Spazio” si basa su esperimenti sia sulla Terra che nello Spazio, e costituiti da microcapsule preparate dagli esperti dell’Istituto di Scienza Spaziale rumeno. Le specie fungine scelte per esperimenti, fanno parte di sei diversi generi e sono stati scelti come decompositori/disintegratori di materiale organico e di potenziali contaminanti, l’idea è di selezionare funghi adatti ai viaggi interplanetari.
Nel segmento russo, Dmitri ha effettuato alcuni test sul generatore di Ossigeno Elektron che resta comunque Off in attesa del troubleshooting degli specialisti per eseguire un intervento di sostituzione di uno specifico componente. Sull’altro fronte invece, dopo il completamento dell’esteso intervento al sistema di rimozione di CO2 Vozdukh le prove fatte sono state positive e una volta riavviato, il dispositivo è tornato pienamente operativo. Dopo questo intervento, per la prima volta da quando è a bordo, il Vozdukh utilizzerà tutti e tre i letti assorbitori invece che due.
– alle 6:23 am EST, Alex Kaleri e Oleg si sono collegati con il loro supporto tecnico per discutere le operazioni di atterraggio con la Sojuz TMA-01M che ricordiamo essere, per questo nuovo veicolo, il primo dei due test finali di certificazione all’operatività e che ha subito una problema ad uno degli apparti della console di comando Neptune.
– alle 7:08 am EST, tutto l’equipaggio del Discovery più Cady e Scott hanno dato il loro supporto ad un evento PAO TV di tipo educational, in cui hanno avuto uno scambio di battute con gli studenti presenti al POIC (Payload Operations Integration Center) e con i membri del team NETS (NASA Educational Technology Services) presso Huntsville.
– alle 10:38 am, tutti gli ospiti della Stazione si sono riuniti per un simbolico saluto ed espressioni di gratitudine per l’Italia che ha costruito (e il team US per averli attrezzati) i tre moduli MPLM (Multi-Purpose Logistics Module) utilizzati per 10 missioni e per la conversione di Leonardo che ha trovato la sua collocazione definitiva sulla Stazione Internazionale. Lo striscione esibito dagli astronauti con i saluti verrà riportato a Terra e inviato in Italia per un’exhibition.