ISS Daily Report Martedì 01 Marzo 2011
Come da programma, il modulo permanente PMM Leonardo è stato oggi trasferito con successo dalla stiva del Discovery alla sua destinazione finale, il boccaporto Nadir (lato Terra) presente sul Nodo-1. Mike Barrat e Nicole Stott ai comandi del braccio SSRMS hanno completato l’operazione senza problemi. Alle 10:05 am sotto gli occhi attenti di Eric Boe e Cady Coleman è stato agganciato dal meccanismo di attracco CBM (Common Berthing Mechanism) a cui è seguito alle 10:54am l’irrigimento e la stabilizzazione finale con i bulloni motorizzati.
Scott Kelly si è occupato della pressurizzazione e della successiva verifica della tenuta stagna del vestibolo (lo spazio compreso tra il portellone di Leonardo e quello del Nodo-1). Cady Coleman durante il tempo di attesa per poter entrare nel modulo PMM, ha lavorato all’allestimento degli allacciamenti intermodulari. Alla fine intorno alle ore 7:00 pm EST, il portellone è stato aperto inaugurando di fatto il modulo di costruzione italiana a bordo della International Space Station.
Tra i suoi vari task giornalieri Scott Kelly ha allestito anche l’attrezzatura per la verifica dell’allungamento della spina dorsale, in cui viene utilizzato come base sperimentale il seggiolino del comandante dello Shuttle. A questo punto ha fatto accomodare Paolo Nespoli che si é sottoposto alla misurazione, in seguito ha effettuato lui in qualità di operatore la misurazione dell’allungamento spinale a Cady Coleman.
Scott inoltre si è preso cura dell’esperimento JAXA “Message in a Bottle”, riportata dentro la Stazione alla fine dell’EVA-1, ha verificato la sigillatura della bottiglia (metallica) e stivata nel borsone destinato al rientro a Terra.
Dmitri e Kaleri oggi hanno iniziato il loro lungo intervento al generatore di ossigeno Elektron, che prevede lo smontaggio e la rimozione di alcuni elementi principali del dispositivo e che impegnerà i due astronauti per circa tre giorni. Paolo Nespoli dopo l’intallazione in Columbus della videocamera per documentare il suo operato, si è dedicato al service del FIR CIR (Fluids Integrated Rack / Fluids & Combustion Facility) preparando la macchina per un nuovo test.
Cady nell’Airlock si è occupata della ricarica delle batterie, comprese quelle delle macchine fotografiche Nikon che verranno usate per l’attività EVA-2. Cady ha inoltre eseguito il salvataggio dei dati di CubeLab e inseriti nel laptop per il downlink.
Paolo Nespoli ha eseguito una serie di verifiche degli equipaggiamenti allestiti a supporto di STS-133, tra cui il check al VDS (Video Distribution System) lo strumento principale piazzato nel Nodo 2 e che ha la funzione di inviare in modo corretto dati e video alla strumentazione del Discovery per seguire le operazioni di SSRMS.
Nella tarda serata Nicole Stott ha preparato utensili e quant’altro per l’attività extraveicolare di domani e poi si è riunita con Scott e Paolo Nespoli per un ripasso delle procedure e della timeline dell’EVA-2 che sarà composta ancora una volta da Drew e Bowen. Questi ultimi, alle 7:48 pm hanno iniziato il loro nuovo campout nell’Airlock.
– alle 4:23 pm Scott, Steve Lindsey, Mike Barrat e Nicole Stot hanno dato il loro contributo ad un evento PAO TV ingaggiando tre diverse interviste con altrettanti media televisivi e radiofonici.
– alle 8:23 pm, Paolo ha effettuato un collegamento radioamatoriale con gli studenti della Mackay State High School, nel Queensland – Australia.
Sojuz TMA-01M “flyabout”: lo Shuttle Discovery resterà attraccato un giorno in più come inizialmente previsto anche per dare una mano e accelerare l’integrazione del modulo PMM alla ISS. Per quanto riguarda il progetto di poter fissare questo momento storico con una completa documentazione fotografica sfruttando la TMA-01M (quella attraccata ad una ragionevole distanza di sicurezza dallo Shuttle), il team di Mosca non ha dato la sua autorizzazione. Per questa Sojuz con l’avionica digitale di ultima generazione è il primo test di certificazione (e già durante l’ascensione orbitale ha manifestato il noto problema ad uno degli strumenti della consolle Neptune), non è stato pertanto considerato sicuro permettersi di inserire parametri di volo completamente diversi da quelli programmati per questo test e che potrebbero creare ulteriori o inaspettati problemi al veicolo.