MagISStra: lunedì 28 febbraio 2011
EVA-1 – alcuni step delle operazioni preparatorie a bordo della ISS:
– spegnimento dell’apparto radioamatoriale per evitare possibili disturbi e interferenze.
– ultime verifiche alle fotocamere Nikon D2X da utilizzare all’esterno.
– inibizione CUCU (COTS UHF Communications Unit) all’interno di US Lab.
– set up e verifica funzionamento CUP RWS (Robotic Workstation) e dell’applicazione DOUG per le rappresentazioni grafiche tridimensionali in tempo reale.
– attivazione dei VSW (Video Streaming Workstations) e dei laptops SSC (Station Support Computer) per il lavoro di streaming video via US OpsLAN e in Ku-band.
EVA-1 – attività:
EV1 Steve Bowen e EV2 Alvin Drew hanno inziato la loro EVA alle 10:46 am EST e l’hanno portata a termine dopo 6 ore e 34 min, raggiungendo tutti gli obiettivi programmati che erano i seguenti:
– installazione del cavo di prolunga J612 necessario al modulo PMM Leonardo.
– installazione sul braccio SSRMS di una piattaforma di supporto (foot restraint) per gli astronauti.
– recupero del modulo pompa in avaria dalla sua postazione “provvisoria” (in cui era stato lasciato dopo la sostituzione effettuta da Tracy e Wheelock lo scorso Agosto 2010) e riporlo in ESP-2 (External Stowage Platform 2).
– recuperare un’attrezzo e riporlo in ESP-2 che servirà per un’operazione da eseguire durante EVA-2.
– ripiegamento della copertura termica MLI (Multi-Layer Insulation) sul RPCM (Remote Power Control Module) presente sul settore del traliccio Z1.
– riposizionamento di un montante sempre sul segmento Z1 e recupero di un’altro da riportare nell’Airlock.
– installazione di una staffa per la videocamera CP3 (Camera Position 3) per servirà per una più completa ripresa dell’area in cui si trova ELC-4.
– installazione di alcuni corrimano.
– apertura del payload educational dell’agenzia giapponese JAXA denominato “Messaggio in bottiglia”. In pratica ad una bottiglia verrà tolto il tappo e verrà idealmente riempita con lo “Spazio esterno” e poi sigillata nuovamente. La bottiglia quando rientrerà a Terra verrà esposta in un museo, insieme al precedente videomessaggio dell’astronauta Shannon Walker con la descrizione della missione e con le fotografie della passeggiata spaziale. Un momento simbolico per indicare come l’interfaccia Spazio/Terra possa avere molteplici aspetti, oggi come in futuro.
Durante la passeggiata esterna, Mike Barrat è stato ai comandi del braccio SSRMS con cui ha assitito Steve Bowen durante la manipolazione dell’ingombrante Modulo Pompa. Tra l’altro ad un certo punto si è presentato un imprevisto quando il sistema della stazione robotica RWS in Cupola ha subito un “mancamento” bloccandosi, per cui Scott Kelly e lo stesso Barrat si sono dovuti spostare in US Lab da dove hanno ripreso le operazioni con la postazione di riserva. In un secondo momento, con più calma è stato sostanzialmente eseguito un reset e ripristinata la RWS in Cupola, ma al momento resta in standby.
Nicole Stott ha lavorato come “sovraintendente ai lavori”, una sorta di coreografo che ha aiutato con le sue indicazioni l’attività dei due astronauti impegnati all’esterno.
Al termine dell’EVA, come attività post ingresso, Mike Barrat e Paolo Nespoli hanno dato il loro aiuto per l’ispezione e le fotografie ai guantoni delle EMU, per la svestizione e le operazioni di routine come il ripristino della carica delle batterie, il recupero delle immagini dalle macchine fotografiche e i primi service per i consumabili delle EMU, etc.
Nel frattempo nel segmento russo si stringono i tempi attorno ai preparativi per l’intervento di domani al sistema di eliminazione dell’anidride carbonica, che nei giorni scorsi ha dato qualche problema più del dovuto. Questo intervento IFM (In-flight Maintenance) piuttosto esteso verrà spalmato sui prossimi tre giorni e sarà eseguito da Kaleri e Dmitri. I due hanno effettutao anche oggi una sessione di 20 min con gli ingegneri discutendo alcuni dettagli dell’intervento e successivamente hanno approntato utensili e strumenti, attrezzando l’area di lavoro.
Paolo Nespoli in Columbus ha completato l’attività di ieri impacchettando la WOOV smontata per il rientro con lo Shuttle. Paolo ha dato inoltre una mano a Cady Coleman che nel Nodo 1 era alle prese con la sostituzione di un RPCM (Remote Power Control Module). Un intervento fatto apposta cogliendo l’occasione dell’EVA 1 dal momento che per una questione di regole di sicurezza operativa, una delle linee di potenza (quella a cui era associato il componente RPCM) è stata messa in Off.
Mission Extension: è stato deciso di estendere di un giorno la missione STS-133 per permettere all’equipaggio dello Shuttle di dare una mano nell’approntamento del modulo PMM Leonardo.
Middeck Transfers: il trasferimento del materiale cargo in uscita dal ponte intermedio del Discovery è stato completato all’80%, mentre il materiale in ingresso per il rientro a Terra è in pratica appena iniziato.
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