Sta per rientrare l’X-37B
La notizia, riportata dal sito spaceflightnow.com, viene da una fonte assolutamente ufficiale: il 30mo stormo spaziale di stanza alla base di Vanderberg, che deve accogliere lo spazioplano automatico. L'atterraggio e' previsto tra venerdi' e lunedi', in base alle condizioni meteo. Per la cronaca, si trattera' del primo tentativo di rientro controllato ed atterraggio di un velivolo automatico nella storia spaziale degli Stati Uniti; gli esperti ricorderanno che l'allora Unione Sovietica riusci' nell'intento gia' nel 1988 con la navetta Buran.
L'approccio verra' gestito da un sistema gps differenziale, mentre sull'X-37B e' presente una carica di esplosivo per l'autodistruzione in caso di perdita di controllo del velivolo. La pista di elezione, come detto, e' quella di 15mila piedi di Vanderberg, ma e' anche possibile dirottare il rientro su Edwards.
Il breve annuncio di cui sopra ha interrotto un silenzio che durava dal 22 aprile scorso, data del lancio dello spazioplano militare, ma questo non ha impedito agli appassionati di seguire gli spostamenti orbitali del mezzo nonostante le sue dimensioni siano appena un quarto di quelle dello Shuttle. Un'altra differenza sostanziale rispetto all'STS e' la fonte di energia: non celle a combustibile, ma pannelli solari che conferiscono una autonomia di 9 mesi.
Dopo il rientro, iniziera' una fase importantissima di valutazione delle condizioni del velivolo. E' fondamentale che i tempi e, soprattutto, i costi necessari per rimettere lo spazioplano in condizioni di lancio siano il piu' limitati possibile, per evitare di trovarsi a gestire un progetto afflitto dagli stessi limiti della flotta shuttle "civile".
Un secondo X-37B e' in costruzione agli stabilimenti Phantom Works della Boeing.
Nelle immagini, l'X37 sulla pista di Vanderberg (fonte: USAF) e una raffigurazione del rientro (credits: NASA/MSFC)
fonte: spaceflightnow
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