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Mars Odyssey la sonda marziana più longeva

Mars Odyssey

Mercoledi scorso Mars Odyssey ha vinto il record della sonda funzionante più longeva operante attorno al pianeta rosso: rompendo il muro dei 3340 giorni attorno a Marte, a partire dalla circolarizzazione dell’orbita nel 2001, ha sorpassato Mars Global Surveyor, anch’essa della NASA, che ha orbitato attorno al pianeta producendo dati ed immagini dal 1997 al 2006.

Mars Odyssey studia Marte in maniera continua attraverso la sua strumentazione, monitorando i cambiamenti stagionali a cavallo degli anni e producendo le mappe tra le più dettagliate della superficie planetaria. Nel 2002 la sonda ha rilevato l’idrogeno sotto la superficie di alcune zone ad elevata latitudine del pianeta, informazioni poi utilizzate per l’invio di Phoenix. Mars Odyssey ha anche studiato il livello delle radiazioni, scoglio per ora molto complesso da superare per eventuali missioni umane, evidenziando il livello delle stesse come 3-4 volte maggiori rispetto alla Terra.

Il compito di Odyssey come stazione orbitante di comunicazione ha consentito inoltre di mandare a Terra i dati di Phoenix come quelli dei longevi Mars Exploration Rovers Spirit e Opportunity, oltre ad essere utilizzata come collegamento continuo per produrre osservazioni non stop del meteo marziano attraverso Mars Global Surveyor e Mars Reconnaissance Orbiter.

Mars Odyssey supporterà anche la missione Mars Science Laboratory nel 2012, durante il landing di MSL e durante le operazioni sul suolo planetario di Curiosity, il rover meglio equipaggiato della storia dell’esplorazione robotica di Marte.

Ciò testimonia il profondo interesse che il pianeta rosso ha catalizzato nelle agenzie spaziali internazionali, NASA in primis, negli ultimi anni: la sonda Mars Global Surveyor nel 1997, i MER lavorano dal 2004, Phoenix nell’estate del 2008 ha prodotto risultati soddisfacenti, mentre MRO orbita Marte dal 2006. I programmi hanno portato ad alcuni fallimenti, come il Mars Climate Orbiter, lanciato alla fine del 1998 e disintegratosi sulla superficie per un errore di unità di musura anglosassoni/internazionali, e quello di Mars Polar Lander nel 1999. Anche l’europa si è avvicinata al pianeta rosso con Mars Express, orbitante dal 2003, sebbene il fallimento di Beagle bruci ancora. I prossimi saranno il rover Curiosity-MSL della NASA, il programma Exomars di ESA-NASA e l’orizzonte di Mars Sample Return.

Fonte: NASA

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