In fase di analisi la futura configurazione della ISS
I Program Manager del programma ISS sono in questi mesi concentrati sulla definizione e pianificazione di come sarà disposta la ISS nei prossimi anni quando diverse cose potrebbero cambiare da come è oggi organizzato il segmento internazionale della stessa.
Motivo trascinante dei possibili cambiamenti nella configurazione dei moduli è senza ombra di dubbio il pensionamento dello Space Shuttle e l'arrivo nel giro di pochi anni dei moduli di rifornimento Cygnus e Dragon, con in secondo luogo la possibilità in un futuro non troppo lontano di espandere anche il segmento internazionale.
La maggiore criticità oggi presente è la limitazione provocata dai portelli disponibili, quattro in via teorica, due sul Nodo 2 e due sul Nodo 3, ma 2 solamente sostanzialmente disponibili, quelli sul Nodo 2.
La necessità è quella di avere almeno 3 portelli CBM utilizzabili per i veicoli ospiti, in modo da poter permettere docking contemporanei e allo stesso tempo averne uno di backup per qualsivoglia esigenza.
Con l'attuale configurazione questo non è evidentemente possibile in quanto solo i portelli sul Nodo 2 sono utilizzabili per l'aggancio mentre quelli sul Nodo 3 sono interdetti per motivi di ingombro. In particolare per i portelli sul Nodo 3, quello di zenith è doppiamente inutilizzabile in quanto vi è installato un sistema Power & Video Grapple Fixture (PVGF) per essere utilizzato come punto di stoccaggio del braccio robotico Dextre .
Il portello di zenith del Nodo 2 è inoltre attualmente interdetto al Cygnus per questioni di ingombri del PDGF installato su di esso e che potrebbe essere rivisto nella posizione prima del primo lancio.
Nel 2014 è inoltre prevista l'installazione sui portelli CBM di zenith e anteriore di Harmony di un Common Docking Adapter (CDA) per permettere l'introduzione del nuovo sistema standardizzato di docking (LIDS) sulla ISS andando a sostituire gli attuali CBM come interfaccia di docking per Orion e i futuri mezzi ospiti.
A riguardo una delle ipotesi in valutazione è quella di installare il CDA su un PMA intermedio piuttosto che direttamente sul CBM del modulo.
Con queste nuove installazioni Harmony dal 2014 arriverebbe però ad avere un solo portello disponibile per Dragon e Harmony contro i 3 necessari per una più tranquilla operatività.
Per ovviare alle necessità sorte dalle problematiche sopra descritte si rende quindi necessario individuare nei moduli rimanenti 2 ulteriori CBM precedentemente non previsti per essere utilizzati come siti di aggancio temporaneo.
Le idee proposte sono attualmente diverse e in fase di valutazione per poterne individuare di non troppo dispendiose in termini di tempo lavoro e risorse.
L'ultima e più recente proposta è quella di spostare il PMM, che deve ancora raggiungere la ISS (partirà con STS-133), dal portello di nadir del Nodo 1 dove sarà agganciato al portello posteriore del Nodo 3. Una grossa problematica però in questa situazione sarebbe nello spazio disponibile fra uno dei supporti che servono per il trasporto del modulo nella stiva dello Space Shuttle con i pannelli solari di Zarja, solamente pochi centrimetri di margine e senza nessuna telecamera che potrebbe inquadrare la zona di lavoro al momento dell'installazione. In questo caso i pannelli attualmente retratti per lasciare spazio ai radiatori principali della ISS dovrebbero essere estesi tanto da lasciare il margine necessario alle manovre. A margine di questa opzione ci sarebbe anche la necessità di smontare e reinstallare in posizione differente il sistema per l'allenamento in orbita degli astronauti ARED.
La secondo tipologia di intervento in fase di valutazione è lo spostamento di Cupola dal nadir del Nodo 3 al portello anteriore del Nodo 2, la posizione più avanzata sulla ISS, dove attualmente è installato il PMA-2. Ovviamenteo il PMA-2 dovrà essere rilocato su un'altro portello, probabilmente il posteriore del Nodo 3, a meno che su quest'ultimo non venga installato il PMM, in questo caso il PMA-2 potrebbe essere installato sul portello di sinistra del Nodo-3, dove attualmente è sistemato il PMA-3 che a sua volta, in questo scenario, potrebbe essere riportato a terra con STS-135, missione ancora non confermata, non essendoci future necessità per tale modulo e con la carenza di portelli prevista.
Se si decidesse per un recupero e un rientro a terra del PMA-3, STS-135 dovrebbe trasportare nella stiva lo Spacelab Pallet (SLP) utilizzato nel 2000 per il trasporto in orbita del modulo.
Muovendo il PMM nel portello posteriore del Nodo 3 e Cupola in quello anteriore si libererebbero i portelli inferiori del Nodo 1 e 3 per i veicoli ospiti o per future espansioni della Stazione. In questo caso però nel CBM del Nodo 3 potrebbero sorgere problemi di ingombro per la sensibile vicinanza con i serbatoi del Quest e l'area di manovra delle Sojuz per l'aggancio con MRM-1.
Un'ultima alternativa, più volte prospettata nei mesi scorsi, è quella di ricostruire un quarto Nodo dallo Structural Test Article realizzato negli anni '90, originariamente previsto per divenire il Nodo 1 ma poi scartato per alcuni difetti costruttivi in favore di quello che doveva essere il modulo per il Nodo 2 e trasformato quindi in test article.
Tale modulo, il Docking Hub System (DHS), sarebbe installato nella parte anteriore di Harmony e verrebbe equipaggiato, già a Terra, con almeno un paio di IDSS e i rimanenti portelli con CBM in grado di espandere successivamente la ISS.
Tale modulo sarebbe lanciato con un Atlas V dal KSC e consegnato sulla ISS attraverso il modulo di servizio, attualmente non finanziato, Advanced Rendezvous & Docking Vehicle (ARDV).
Attualmente tali ipotesi rimangono tutte solamente sulla carta in quanto non finanziate, si deciderà nei prossimi mesi o anni se e come procedere con l'ottimizzazione dei moduli disponibili nel segmento internazionale della ISS.
Fonte: nasaspaceflight.com
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