Il sito della Planetary Society rilancia alcune notizie, diramante dalla Jaxa e riportate inizialmente da quotidiani online nipponici, secondo le quali l'improvvisa perdita di assetto della sonda sarebbe da imputarsi ad un inaspettato e drastico calo della potenza del motore, la cui causa sarebbe stata l'insufficiente pressione di alimentazione del carburante.
Il malfunzionamento avrebbe anche causato danni all'ugello del motore, e questo renderebbe praticamente impossibile ritentare la manovra di inserimento durante il prossimo incontro con Venere, fra sei anni.
La JAXA ha esaminato i dati raccolti durante l'accensione di rallentamento che avrebbe dovuto immettere Akatsuki in un'orbita stabile intorno al suo pianeta obiettivo, e questi hanno evidenziato fluttuazioni nel flusso di carburante e nelle temperature intorno al motore. La pressione all'interno del serbatoio di propellente ha iniziato a calare repentinamente immediatamente dopo l'accensione, provocando un rallentamento dell'azione del motore. Due minuti e 32 secondi dopo l'accensione, la sonda ha perso l'assetto.
Come accennato, l'ipotesi piu' accreditata per questo malfunzionamento e' una insufficiente alimentazione di carburante. Quando il motore, attivatosi, inizia a richiedere propellente, nel serbatoio occorre mantenere una pressione adeguata, e cio' si ottiene iniettando un gas inerte in pressione (elio). Guasti ai condotti e/o alle valvole dell'elio avebbero impedito di mantenere in pressione il serbatoio, interrompendo, di fatto, l'afflusso di carburante al motore. Purtroppo esiste un precedente del tutto analogo occorso nel 1998 alla sonda Nozomi.
Il sito della Planetary Society riporta anche una tabella degli eventi, cosi' come sono stati delineati alla conferenza stampa della JAXA:
– La pressione del serbatoio e' andata calando dal secondo 0 al secondo 152, in modo molto piu' marcato di quanto era atteso
– Anche l'accelerazione ha subito lo stesso calo
– Dopo il secondo 152 l'accelerazione e' crollata da 0.8 a 0.5
– Al secondo 158 i sistemi sono passati da RCS (reaction control system) a RW (reaction wheels), per rispondere alla perdita di assetto (42 gradi sull'asse X). Contemporaneamente e' stato interrotto l'afflusso di carburante al motore principale, spegnendolo
– La manovra non ha sortito effetto, e quindi la sonda e' passata in automatico al safe-mode
– In safe-mode la sonda si e' stabilizzata
Secondo i tecnici, tuttavia, non vi sarebbe una relazione diretta fra la scarsa decelerazione e la perdita di pressione. Anche se i rapporti tra componenti chimici nel motore indicano una lieve carenza di carburante, occorreranno svariate simulazioni a terra per comprendere a fondo l'accaduto.
fonte: Planetary Society/JAXA