Testato il sottosistema di misura ottico di LISA Pathfinder
E' stata completata in queste settimane la serie di test al payload ottico della missione LISA-Pathfinder dell'Agenzia Spaziale Europea, destinata alla validazione in orbita di tecnologie altamente innovative e preparatorie della missione LISA per lo studio delle onde gravitazionali.
Le misurazioni estremamente precise necessarie per lo studio di queste onde avverranno con un interferometro laser, che in LISA-PF misurerà la distanza tra due masse test di platino-oro, trattate e lucidate per aumentarne la riflettività. L'accuratezza delle misure interferometriche è stata testata dal sottosistema di metrologia OMS (Optical Metrology Subsystem), prodotto da Astrium, che comprende un'unità laser, una di controllo interferometrico con un modulatore laser ed altre unità. L'OMS è utilizzato per monitorare l'assetto relativo e la distanza tra le masse cubiche di platino-oro, distanti nominalmente 35 cm all'interno del satellite.
I test sono stati condotti da Astrium presso l'Istituto Max Planck per la fisica gravitazionale ed hanno dimostrato una precisione dell'OMS di 6 picometri, attraverso l'utilizzo di specchi rappresentanti le masse in caduta libera e verificando la precisione dei fasci di luce creati appositamente.
La missione LISA Pathfinder sarà composta da uno spacecraft in orbita HALO attorno a L1 Terra-Sole, con l'obiettivo futuro di studiare le onde gravitazionali teorizzate nella Teoria della relatività generale di Einstein ma non ricevibili da Terra, attraverso lo studio del comportamento delle due masse test: essa costituisce di fatto la seconda missione del programma SMART (Small Missions for Advanced Research in Technology) di ESA, con lo scopo di test-bench per varie tecnologie, e quindi potrebbe essere chiamata, a pieno titolo, SMART-2.
LISA-PF, il cui lancio è previsto per il 2012, sarà il precursore della missione cornerstone LISA, di ESA con partnership NASA, prevista NET 2018 ed avente appunto l'obiettivo dello studio delle onde gravitazionali attraverso interferometria laser tra 3 veicoli spaziali.
Fonte: ESA
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