Dal Pad1 della base spaziale di Kodiak Island, in Alaska, partirà il prossimo 19 novembre un razzo Minotaur-4 con a bordo sette satelliti.
Tale payload composito sarà costituito da satelliti di piccole dimensioni destinati ad esperimenti studenteschi, un satellite tecnologico militare ed un satellite della NASA.
Il decollo è previsto per le 01:24 (GMT) con una finestra di lancio utile di 90 minuti.
Si tratta della missione STP-S26 che ha come contractor l’US Air Force; questo test prevede l’immissione in orbita di un satellite per testare soluzioni che potrebbero essere inserite su veicoli spaziali più complessi, nel futuro.
Il Tenente Colonnello USAF T. Cole, Manager del programma, ha dichiarato che in questo momento il vettore è già verticale, con la torre di servizio ancora chiusa a proteggere il sistema e i tecnici stanno controllando il funzionamento di tutti gli apparati. Lunedì sarà compiuta una simulazione di count-down, mercoledì e giovedì saranno testati i sistemi di comunicazione, quelli che forniranno i dati telemetrici, infine si rimuoveranno i perni di sicurezza ai sistemi pirotecnici e così il Minotaur sarà pronto per spiccare il volo. Venerdì sarà aperta la struttura della torre di servizio.
Questo sarà il terzo lancio di un Minotaur-4 (prodotto, come noto, dall’Orbital Science), derivato dal razzo Peacekeeper. Vettore quadristadio capace di immettere in LEO un carico di 1735 Kg, costituito da i primi tre stadi del Peacekeeper con in aggiunta il quarto stadio derivato dall’Orion-38.
Il payload è composto da:
- STPSat-2 costruito dalla Ball Aerospace è un dimostratore tecnologico per la compatibilità di sensori trasmittenti e riceventi in ambiente spaziale.
- FASTSAT gestito dal Marshall Space Flight Center di Huntsville che comprende due demo tecnologici e un CubeSat chiamato NanoSail-D che dispiegherà una sottile vela solare per studiare la fattibilità dell’esecuzione di manovre in orbita terrestre bassa.
- FalconSat 5 dell’USAF che comprende un piccolo propulsore a effetto Hall (un tipo di motore elettrico in cui un campo elettrico accelera il propellente intrappolando gli elettroni in un campo magnetico) per il controllo, di un analizzatore elettrostatico e di uno spettrometro per osservare l’effetto degli sbuffi di propellente nell’ambiente spaziale circostante.
- Sono ancora previsti tre CubeSat di piccole dimensioni: il satellite Oreos del NASA Ames Research Center per studiare gli effetti delle radiazioni spaziali su organismi e molecole organiche. Il Radio Aurora Explorer (RAX) dell’University of Michigan e il satellite universitario internazionale SRI per misurare l’intensità delle particelle della ionosfera.
Fonte Kodiak Lauch Complex