ISS Daily Report Martedì 30 Novembre 2010
Dopo aver installato la videocamera per le riprese live dell’attività, Scott ha iniziato il service al CIR (Combustion Integrated Rack) per il supporto alla sequenza dei test puntuali, programmati per l’esecuzione da remoto. Scott si è poi dedicato a T2/COLBERT per trasferire in downlink i dati registrati durante le attività fisiche, dal momento che l’ultima trasmissione inviata a terra, risaliva allo scorso 14/11.
Scott ha inoltre eseguito una documentazione fotografica di ALTEA Shield (Anomalous Long Term Effects on Astronauts). Lo montaggio dell’attrezzatura e il suo completo stoccaggio (come da programma originale), é stato rimandato a domani per lo sforamento dei tempi dedicati oggi a questa attività.
Oleg ha riservato circa un’ora per trasferire il nuovo equipaggiamento radio, arrivato con Progress 40P.
Kaleri ha quindi iniziato con lo sballaggio per l’installazione del nuovo RSPI (Radio Data Transmission System per i payload russi). Questa installazione occuperà i due astronauti russi per parecchie ore, per i prossimi quattro giorni. Oggi il lavoro era focalizzato alla posa dei cavi e al cablaggio tra le varie connessioni dei due Power Switch nei pannelli di SM, ovviamente documentando fotograficamente il tutto.
Oleg da parte sua, dopo aver raccolto la necessaria attrezzatura, ha iniziato a lavorare alla major IFM (Inflight Maintenance) del condizionatore russo SKV-2 all’interno di SM, con lo scopo di ripristinare l’operatività della pompa (Oleg aveva fatto una serie di checks sulla pompa di evacuazione della condensa, ed era stata dichiarata in avaria). La nuova pompa verrà collaudata domani.
Sojuz TMA-19 – anomalia in fase di rientro:
durante il rientro atmosferico del 26/11 il modulo di discesa della Sojuz che trasportava Shannon, Wheelock e Fyodor ha sofferto di un’anomalia alla pressurizzazione interna, su cui stanno investigando gli ingegneri russi.
In dettaglio: dopo la chiusura/sigillatura del portello interno tra Modulo di Discesa e Modulo Orbitale (prima dell’undocking) il test di tenuta, non era andato a buon fine. Fyodor aveva quindi riaperto e ripetuto la chiusura del portellone, il successivo test di tenuta era stato ritenuto soddisfacente, rientrando nei parametri accettabili, e la Sojuz ha potuto partire. Subito dopo la depressurizzazione del Modulo Orbitale (poco prima della sua separazione), l’equipaggio ha osservato la stessa anomalia con un segnale di problema di tenuta, ma tutto sommato ancora dentro parametri accettabili per la sicurezza del volo. A questo punto il comandante Fyodor ha introdotto ossigeno all’interno del Modulo di Discesa che, dopo la separazione del Modulo Orbitale é servito a mantenere una adeguata pressione all’interno della cabina. I sospetti sono quindi concentrati sul portellone e al suo intorno. NASA al momento, resta in attesa di ulteriori informazioni.