Il 26 Marzo scorso, dal poligono ESA di Kiruna, in Svezia, era stato lanciato il razzo MAXUS-8 per effettuare esperimenti in microgravità; dotato di un payload di 800Kg ha raggiunto quota di 700 Km prima di rientrare a Terra.
Insieme a tali esperimenti era collocato un esperimento italiano del CIRA: la capsula SHARK (Sounding Hyprsonic Atmosferic Reentring ‘Kapsule’).
L’esperimento, commissionato dall’ESA, era teso a verificare il comportamento di componenti in ceramica al rientro ad alte velocità.
Un malfunzionamento del segnalatore di bordo aveva però fatto perdere le tracce dell’esperimento. Dopo quattro mesi di ricerche la capsula è stata ritrovata e lo scorso 16 Luglio è rientrata alla sede del CIRA per le opportune verifiche.
I dati recuperati riguardano: 16 misure di temperatura, 10 misure di pressione, 3 misure di accelerazione monoassiale e 2 misure di velocità angolare (la terza manca per un difetto del componente installato).
La capsula ha retto bene il rientro a terra ad alta temperatura ed ha confermato I dati positivi raccolti con le prove a terra nella galleria al plasma (PWT) del CIRA nell’ambito del programma PRORA-USV/SHS.
Fonte: CIRA