Italia in primo piano ieri al Salone Aerospaziale di Farnborough, l’appuntamento biennale di riferimento di tutto il settore – nei pressi di Londra – assieme a quello francese di Les Bourget. La giornata si è chiusa all’Ambasciata italiana presso la capitale britannica con l’atteso incontro tra il direttore della NASA Charles Bolden, il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini e il presidente dell’ASI Enrico Saggese. E si era aperta con una conferenza stampa tenuta dalla stessa Gelmini all’AirShow nel corso della quale il ministro ha avuto modo di anticipare alcuni passaggi particolarmente significativi del Nuovo Piano Decennale dell’Agenzia Spaziale Italiana, parte del Piano Nazionale della Ricerca, che verrà varato in settembre.
Nella stessa occasione, il presidente dell’ASI Enrico Saggese ha sottolineato come sul piano dei fondi “non ci saranno tagli” e si potrà lavorare “in costanza di risorse”. Gli stanziamenti previsti, secondo quanto anticipato dal ministro, dovrebbero aggirarsi intorno ai 7 miliardi di euro per l’intero periodo. “Il Governo italiano – ha detto la Gelmini – crede nella ricerca ed è impegnato in un’opera di ristrutturazione degli enti di ricerca. Stiamo immaginando una nuova governance nel settore». Un’operazione di riassetto che, secondo il ministro, dovrà anche vedere il coinvolgimento dei privati. “Occorre puntare sulla ricerca -ha aggiunto- come risposta più importante alla crisi economica che stiamo vivendo”. E l’ASI – ha sottolineato la Gelmini – è un ente “ben gestito dove la maggior parte delle risorse vanno alla ricerca e non alle spese correnti”. Sia il ministro che il presidente Saggese hanno poi voluto insistere su un punto: la necessità di rafforzare sempre di più la “partnership pubblico-privato” in campo spaziale.
Il ministro, giunto a Farnborough per visitare il padiglione dell’ASI e quelli delle aziende italiane all’International Air Show, ha poi come già detto colto l’occasione per incontrare il direttore della NASA Charles Bolden e discutere insieme a Saggese del rapporto sempre più stretto tra l’Agenzia Spaziale Italiana e quella statunitense. Bolden, ha detto la Gelmini, ha ricordato subito il ruolo sempre più importante ricoperto dall’Italia nella Stazione Spaziale Internazionale, dopo l’installazione a febbraio del Nodo 3 e della Cupola, due moduli progettati e costruiti interamente da aziende italiane. Alla luce dell’intenzione del presidente Usa Barack Obama di utilizzare in futuro lanciatori spaziali privati, Gelmini e Saggese hanno approfittato dell’incontro per comunicare l’interesse dell’ASI e delle aziende italiane in questo settore. “Il tema dei lanciatori è centrale per la nostra tecnologia e per la ricerca, ma anche per la collaborazione internazionale nella Difesa”, ha detto il ministro. La Gelmini ha anche annunciato che il programma del governo italiano per la ricerca verrà modificato per includere il piano spaziale e ha detto: “Telecomunicazioni e osservazione della Terra saranno tra le priorità, così come la formazione” delle prossime generazioni di ingegneri e astronauti.
Fonte: ASI