NASA e Pratt & Whitney Rocketdyne hanno recentemente completato lo sviluppo del “Common Extensible Cryogenic Engine” (CECE), un motore criogenico molto affidabile e robusto, direttamente derivato dall’RL-10, la cui tecnologia verrà impiegata per i futuri veicoli che dovranno compiere atterraggi controllati su superfici sconnesse di altri corpi celesti.
Durante questa quarta ed ultima fase di “hot-fire tests” un esemplare capace di 3500 Kg di spinta è stato acceso per un totale di 2403 secondi, con un incremento di potenza del 35% in più rispetto ai precedenti test, con range di lavoro che va dal 5.9% al 104% di spinta.
Un elemento chiave testato è un innovativo sistema di controllo a ciclo chiuso del rapporto di miscelazione tra LOX e LH2 in ingresso alla camera di combustione, che monitora la pressione di quest’ultima. Questo permette un controllo minuzioso del propellente e della spinta risultante, riducendo i consumi e ed il peso del combustibile necessario, il che porta ad un aumento del payload caricabile sul veicolo.
I risultati ottenuti indicano una eccezionale flessibilità ed una rapida risposta ai comandi di aumento e riduzione della potenza, particolare essenziale durante le delicate fasi di atterraggio in cui qualsiasi correzione d’assetto deve avvenire il più velocemente possibile.
I test si sono svolti presso un centro NASA gestito da PWR a West Palm Beach in Florida, con la collaborazione anche di personale del Marshall Space Flight Center e del Glenn Research Center, che iniziò lo studio nel 2005.
Fonte: NASA