Vega nei guai a causa delle restrizioni francesi all’export
Il sito spacenews.com riporta una notizia secondo la quale i managers del programma Vega sarebbero stati costretti ad intraprendere uno sforzo del tutto inatteso e tardivo per sostituire con un prodotto italiano il software di navigazione del vettore, che in origine avrebbe dovuto essere fornito dalla Francia. Questo a causa delle normative francesi che limitano l’export di tecnologia.
È prevista una esenzione da queste restrizioni che verra’ applicata in occasione del primo volo di Vega, previsto per gli inizi del 2011. In base ai tempi richiesti per lo sviluppo del software sostitutivo, potrebbe anche essere concessa una seconda deroga.
Tuttavia, alla italiana ELV, che di Vega e’ il primo appaltatore, non verranno concessi dettagli sulla tecnologia alla base del software di volo. ELV (una joint venture tra la Avio di Colleferro e l’ASI) ha giudicato questa restrizione inaccettabile. Perrtanto, con il sostegno di tutta l’ESA, ELV sta sviluppando un nuovo sistema di controllo del volo, che andra’ a sostituire quello transalpino, fornito da Astrium.
Gia’ a maggio il direttore generale dell’ESA, Dordain, aveva fatto allusione a problemi di trasferimento delle tecnologie, parlando di non specificate “restrizioni” poste ad ELV nell’uso del sistema, che mettevano il primo appaltatore in condizione di “non averne il controllo”.
Arturo de Lillis, direttore dei sistemi di lancio dell’ASI ha affermato che l’imprevisto investimento non fara’ aumentare il budget del programma Vega, gia’ in forte ritardo, anche se il problema pare aver colto di sorpresa l’ESA, che di norma sperimenta difficolta’ di questo genere solo con fornitori americani o russi. In una intervista del 10 giugno scorso, Antonio Fabrizi, direttore ESA per i vettori, ha affermato che, per ora, Vega e’ ancora entro i limiti del suo budget. Nella pratica dell’agenzia europea, cio’ significa che gli aumenti sono stati contenuti entro il 20% di quanto inizialmente stimato.
Fabrizi, inoltre, ha detto che il problema al software di controllo volo ha imposto all’ESA di inserire nelle sue clausole generali di contratto il requisito che le industrie ricevano ogni necessaria autorizzazione all’esportazione in tempo utile per rispettare i tempi delle forniture. Inoltre Fabrizi ha rivelato come altri elementi di Vega di produzione francese, come il primo stadio P-80, abbiano ricevuto l’autorizzazione all’export senza il minimo problema.
“Mi e’ stato detto che potrebbe essere stato un problema nel modo in cui la domanda di autorizzazione all’export e’ stata fatta, o nei suoi tempi di presentazione,” ha detto Fabrizi. “Quale che sia la causa, la soluzione che abbiamo trovato e’ che avremo una concessione temporanea per l’export, da usarsi per il primo lancio, e che l’Italia sviluppera’ nuovo software per i voli successivi.”
Fabrizi ha proseguito affermando che un test finale del terzo stadio di Vega (Zefiro 9a) si e’ svolto con successo a fine maggio, con l’impiego di un nuovo iniettore. I costi aggiuntivi relativi alla validazione di questo stadio sono stati assorbiti dagli stanziamenti approvati per i primi voli di Vega.
Entro il sette di luglio dovrebbe essere portata a termine una completa revisione dei sistemi di terra del vettore, con l’obiettivo di dare inizio alla campagna di lancio prima della fine dell’anno, e con la speranza di avere un volo ad inizio 2011.
fonte: spacenews.com
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