Prime occhiate dentro Hayabusa
In una camera a prova di polvere nei pressi di Tokyo gli scienziati hanno dato inizio alla lunga e tediosa serie di operazioni che consentiranno di stabilire se la sonda Hayabusa abbia effettivamente raccolto campioni provenienti da un asteroide. Il processo durera’ diversi mesi.
In un comunicato stampa dello scorso giovedi’, la JAXA ha annunciato che ci vorra’ una settimana solo per aprire completamente il contenitore all’interno della capsula che ha effettuato il rientro lo scorso 13 giugno. Per ora, una scansione a raggi X ha gia’ mostrato che all’interno del contenitore non sono presenti campioni di diametro superiore al millimetro. Per contro, dopo la pulizia della capsula e l’apertura del guscio esterno, e’ stata rilevata una minuscola quantita’ di gas emessa dal recipiente cilindrico dei campioni, ed i ricercatori sono fiduciosi che il gas possa effettivamente provenire dall’asteroide Itokawa. La sostanza volatile e’ attualmente analizzata per determinarne la provenienza.
Hayabusa e’ riuscita ad atterrare su Itokawa ben due volte nel corso del 2005, ma il sistema di raccolta campioni non si e’ attivato come previsto. Pertanto nessuno si aspettava di trovare grossi frammenti rocciosi, ma vi e’ una fondata speranza di recuperare qualche granello di polvere. Proprio la dimensione ridotta dei campioni ricercati e’ la causa dei lunghi tempi previsti per completare le analisi.
Nelle foto JAXA, un diagramma ed una immagine reale del piccolo modulo di rientro.
fonte: JAXA.
Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.