Ricordo di Guenter Wendt
Guenter Wendt, lo storico Pad Leader delle missioni spaziali umane della NASA è morto Lunedì 3 Maggio nella sua casa di Merrit Island all’età di 85 anni.
Recentemente era stato ricoverato per problemi al cuore e per un ictus.
Nato e cresciuto a Berlino, dopo la seconda guerra mondiale si era trasferito negli USA, assumendone la cittadinanza nel 1955.
Con l’inizio delle missioni umane nello spazio, egli aveva assunto il ruolo di direttore delle operazioni nella White Room, coordinando così gli ultimi momenti degli astronauti prima che essi entrassero nelle navicelle spaziali, in vista del lancio.
Dopo la conclusione dei programmi Mercury e Gemini egli era stato riassegnato ad altro incarico, per cui Wendt non era presente al momento dell’incidente di Apollo-1, al Pad-34, nel Gennaio 1967.
Egli seppe della perdita dei tre astronauti dalla televisione, rimanendeno letteralmente affranto.
Dopo l’incidente Wendt fu richiamato a sovraintendere alla sicurezza nella White Room e nella capsula spaziale , anche dietro pressione di alcuni astronauti.
In particolare Wendt studiò poi le procedure per l’evacuazione di emergenza in caso di necessità e fino al 1989 alle procedure di sicurezza per il programma Space Shuttle.
Tra gli ultimi incarichi egli aveva fatto parte della Commissione di Inchiesta seguita all’incidente del Challenger, nel 1986.
Come riportatto da CollectSpace , nel 1999, quando la capsula Liberty Bell-7 Mercury venne recuperata dall’Oceano egli volle essere presente per toccarla un’ultima volta, 38 anni dopo il suo affondamento al termine della missione sub-orbitale di Virgil Grissom.
Con la sua morte scompare uno dei personaggi storici che vissero da protagonisti i primi anni dell’ Astronautica.
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