Il noto sito di approfondimento spaceflightnow ha commentato un comunicato ufficiale diramato il 12 maggio scorso dal quale si apprende che la Sea Launch Company ha sottoposto ad un tribunale fallimentare del Delaware un piano di ristrutturazione finanziaria che dovrebbe consentire di uscire dalla tutela accordata dal Capitolo 11 della legge fallimentare USA, un istituto che potremmo paragonare alla nostra amministrazione controllata e che consente di evitare il fallimento vero e proprio.
In base al piano, Energia Overseas (una controllata dell’omonimo gigante aerospaziale russo) acquistera’ l’85% delle azioni della societa’ ristruttrata, con un investimento di 140 milioni di dollari. Energia Overseas fornira’ anche capitali operativi per un importo di 200 milioni. Questi verranno impiegati per pagare entro i termini i principali fornitori, tra cui Boeing, la stessa Energia e gli ucraini Yuzhnoye e Yuzhmash. Proprio questi ultimi avevano sospeso le forniture per crediti non pagati, determinando il blocco dei lanci e la conseguente azione fallimentare lo scorso anno.
Il 15% rimanente del pacchetto azionario restera’ diviso fra quei creditori non privilegiati che avevano accettato azioni della societa’ in pagamento.
Il piano di ristrutturazione dovra’ ricevere il consenso del tribunale fallimentare, che e’ atteso entro il prossimo settembre. Se tutto andra’ come previsto, Sea Launch diverra’ in pratica di proprieta’ di uno dei suoi maggiori fornitori, cosa questa che dovrebbe assicurare ampie garanzie sulla possibilita’ di continuare la propria attivita’.
Nel frattempo, la Sea Launch e’ in piena attivita’ per cercare di riempire il proprio manifesto di lancio, attualmente poco congestionato per evidenti motivi. In ogni caso la fine della procedura fallimentare non dovrebbe essere vincolata all’acquisizione di nuovi clienti. Se le autorizzazioni arriveranno, Sea Launch potrebbe tornare ad essere operativa nei primi mesi del 2011.
La divisione lanci terrestri della societa’ ha in programma di immettere in orbita un satellite Intelsat nel primo trimestre dell’anno prossimo, mentre un altro razzo Zenit dovrebbe staccarsi dalla piattaforma oceanica Odyssey la prossima estate per conto di Intelsat o Eutelsat.
Al momento la zona di lancio oceanico rimane quella classica sull’equatore, a 154 gradi di longitudine ovest. Esiste l’ipotesi di spostare il poligono mobile piu’ vicino al porto usato da Sea Launch, ovvero quello di Long Beach, ma la necessita’ di effetturare i numerosi ed approfonditi studi, ambientali e non, richiesti dall’FAA ed altre agenzie governative ha consigliato di accantonare ogni progetto in questo senso, almeno per l’immediato futuro.
Fonte: Sea launch