Gli astronauti del Discovery hanno testato oggi tutti i sistemi relativi al rientro, ed hanno preparato la navetta per il ritorno sulla Terra, previsto per domani Lunedì al Kennedy Space Center, meteo permettendo, dopo aver attraversato in diagonale gli USA.
La braking burn di tre minuti ed 11 secondi è pianificata per le 13:43:20 a.m. CEST, e rallenterà l’Orbiter di circa 350 km/h permettendogli di toccare terra sulla pista 15 del KSC alle 14:48:36 CEST. Una seconda opportunità è prevista un’orbita dopo alle 16:23:30 a.m.
Il Discovery al momento gode di ottima salute, e l’unica preoccupazione è data dal meteo. Le previsioni danno piogge a 50 km dalla pista di atterraggio, ma le condizioni dovrebbero migliorare per Martedì. Riguardo al sito alternativo di atterraggio della Edwards Air Force Base, in California, le previsioni meteorologiche sono buone sia per Lunedì che per Martedì, anche se i managers di missione, nel caso di cattivo tempo Lunedì al KSC, prevedono di estendere ulteriormente la missione ritentando il landing al KSC Martedì, ed allertando solamente in tal caso Edwards.
Ad ogni modo, l’Orbiter ha rifornimenti disponibili fino a Mercoledì.
Se il meteo avrà intenzione di collaborare, Lunedì o Martedì, sarà l’ultima occasione per gli osservatori della fascia continentale degli Stati Uniti di poter ammirare la scia prodotta dallo Shuttle durante il rientro.
Infatti, dopo il disastro del Columbia del 2003, la NASA ha favorito le traiettorie SO-NE, al di sopra dell’Oceano Pacifico e dei Caraibi, evitando le pericolose nubi nottilucenti stagionali dell’emisfero settentrionale. Queste traiettorie richiedono molto meno carburante e restano lontane dalle zone densamente abitate degli USA.
La traiettoria prevista per il rientro di STS-131 sarà coperta per la seconda volta dal 2003. Questo tracciato, denominato “descending node” è stato deciso dalla NASA al fine di consentire agli astronauti di completare al meglio gli impegni della missione, e di poter effettuare un atterraggio diurno dopo questo lungo volo.