Nuovi passi avanti nello sviluppo di Orion

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Nonostante la proposta di cancellazione formulata da Barak Obama a partire dal prossimo anno, lo sviluppo e la costruzione dei prototipi della capsula Orion continuano senza forti criticità.
Uno dei “fronti” più importanti cui si sta lavorando è la preparazione del PA-1 (Pad Abort Test) a White Sands, attualmente previsto per fine aprile. L’ultimo grosso componente che mancava ancora al poligono era l’Attitude Control Motor (foto 1), ovvero il motore solido che servirà a mantenere il corretto assetto durante tutte le fasi di attivazione del LAS e arrivato e già assemblato nel corso del mese di Febbraio.
Un altro test article dell’ACM è intanto pronto per un nuovo test statico a terra, dopo il primo eseguito lo scorso dicembre, attualmente previsto per il prossimo 17 marzo.
Sempre per quanto riguarda il PA-1 l’elettronica di bordo è già stata completamente integrata e la prossima settimana verranno eseguite le prime simulazioni di countdown.

L’altra importante milestone che verrà conseguita quest’anno è il completamento del Ground Test Article della capsula assemblata che sarà innanzitutto utilizzato per validare le procedure di produzione e assemblaggio delle varie componenti e successivamente sarà l’articolo fondamentale per l’esecuzione dei test di certificazione della capsula (ambientali, in mare, strutturali, ecc.) in quanto del tutto identico alla versione operativa della stessa.
Su questo fronte, oltre al completamento dello scudo termico monoblocco di cui abbiamo già dato notizia, sono in fase finale di assemblaggio le varie parti della struttura della capsula. In particolare le varie sezioni prodotte sono in fase di finitura a Michoud, Louisiana (foto 2, 3 e 4).
In parallelo è inoltre iniziata la produzione del GTA anche del modulo di servizio che avrà le stesse finalità di quello del modulo di comando.

È in fase finale di prova il Sensor Test for Orion RelNav Risk Mitigation (STORRM), ovvero il sistema primario di guida che verrebbe utilizzato da Orion (foto 5). Le prestazioni richieste sono estremamente elevate, in quanto il “bersaglio” dovrà servire a guidare la capsula a partire da ben 5.5km e fino a 2 metri prima del docking con la ISS. A causa dell’elevato range di utilizzo la tecnologia impiegata ha dovuto essere approfonditamente validata prima a terra. Durante questa fase sono state effettuate simulazioni fino ad una distanza di soli 1.04m, decisamente oltre il requisito imposto, validando quindi il progetto alla fase successiva, quella dei test in volo. Le attività sulla ISS inizieranno con l’installazione da parte dell’equipaggio di STS-131, la prossima missione shuttle, dell’obiettivo ottico e proseguiranno con STS-134, il cui equipaggio eseguirà una serie approfondita di simulazioni per testarne il funzionamento.

A Sandusky, in Ohio, prosegue la costruzione dell’enorme camera che verrà utilizzata per i test vibro-acustici sulla capsula simulando le sollecitazioni del lancio, la Reverberant Acoustic Test Facility (RATF). L’edificio, fra i più grandi al mondo per questo scopo, è alto 15m e la potenza acustica che verrà sprigionata al suo interno sarà di 163dB.

Sempre in fase di completamento una serie di “medium-fidelity” e “low-fidelity” mockup in vari stabilimenti, utilizzati per validare diversi singoli aspetti produttivi.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.