L’ESA punta al polo sud lunare
La regione polare meridionale della luna, con i suoi oscuri crateri ed alti crinali, e’ completamente differente dalle zone relativamente pianeggianti ed uniformi visitate dalle missioni Apollo. Queste zone desolate sono il bersaglio scelto per il prossimo impegno europeo nello spazio.
Cio’ che le rende cosi’ interessanti per scienziati ed esploratori e’ la possibile presenza di ghiaccio d’acqua, il terreno ricoperto di crateri ed i lunghi periodi di esposizione al sole.
L’Europa sta organizzando una missione con atterraggio che funga da apripista per gli astronauti, ed ha richiesto all’industria del settore di sottoporre i propri progetti in merito. Due sono i requisiti primari:
– l’assoluta precisione dei sistemi di guida dedicati al deorbit lunare ed al successivo atterraggio sul suolo selenico. Durante la discesa il sistema dovra’ essere in grado di mappare la superficie e riconoscere le zone pericolose autonomamente.
– l’impiego di una serie di strumenti per indagare la superficie del polo sud lunare, con particolare attenzione per gli effetti sulla salute umana delle radiazioni e della polvere. Inoltre la sonda dovra’ ricercare le tracce dell’esistenza di risorse sfruttabili da un avamposto abitato.
Sono molte le industrie che hanno manifestato interesse per la richiesta ESA. La fase successiva, denominata B1 e della durata di 18 mesi, portera’ alla definizione del design della missione e della sonda. L’obiettivo e’ un lancio entro la fine del decennio. Per illustrare questa fase e’ stata indetta presso l’ESTEC una giornata informativa da tenersi il prossimo 14 aprile. Il meeting e’ rivolto a quei consorzi che avevano gia’ aderito alla richiesta del 2009 e riguardera’ un aggiornamento sul profilo della missione, i suoi obiettivi ed il carico previsto per la progettazione della fase B1.
fonte: ESA
il lander proposto dalla OHB-System AG
il lander proposto da EADS Astrium GmbH
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