Firmato il contratto per la costruzione di due satelliti GMES
Un altro passo in avanti per il programma GMES è stato portato a termine con la firma del contratto relativo alla costruzione dei satelliti Sentinel-1B e Sentinel-3B. La commessa di 270 M€ è stata aggiudicata da Thales Alenia Space e la firma è avvenuta presso la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana a Roma.
Il programma GMES (Global Monitoring for Environment and Security), gestito da ESA in collaborazione con la Commissione Europea, cui l’Italia partecipa come secondo paese finanziatore dopo la Germania, comprenderà a regime una serie di 5 coppie di satelliti dedicati all’osservazione della Terra, allo scopo di incrementare i dati a disposizione dei paesi del vecchio continente riguardo inquinamento, cambiamenti climatici, calamità e perseguire scopi di sicurezza civile ed ambientale. I dati dei satelliti di GMES saranno utilizzati in simbiosi con le informazioni riunite attraverso altri mezzi, quali osservazioni da terra, misurazioni con mezzi terrestri e aerei, allo scopo di formare una facility ambientale integrata.
La responsabilità di ESA risiede principalmente nel segmento spaziale del programma, con un costo totale di 2.2 miliardi di Euro, ossia nei suoi satelliti della serie Sentinel. Sono previste cinque serie di coppie identiche di satelliti, operanti a due a due come una costellazione allo scopo di ottimizzare i tempi di rivisita dei medesimi obiettivi ed assicurare una buona copertura.
I primi tre satelliti sono in costruzione ed il lancio del primo, Sentinel-1, è previsto per il 2012. Il contratto firmato da ESA e TAS riguarda il secondo satellite della serie 1 ed il secondo della serie 3, chiamate in gergo ‘unità B’ e comprenderà il progetto esecutivo, lo sviluppo, la costruzione e l’intera fase di test.
Tra gli scopi primari dei satelliti del programma GMES troviamo la mappatura dei ghiacci polari e degli Icebergs, delle perdite di petrolio e dei disastri ambientali, dei rischi di deforestazione, della temperatura terrestre per la meteorologia oceanica e il rilevamento degli incendi.
Fonte: ESA/ASI
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