L’ente spaziale americano ha selezionato tre proposte come candidate per le prossime missioni verso altri corpi celesti del sistema solare. Il progetto finale che verrà selezionato verso la metà del 2011, fornirà una migliore comprensione del processo di formazione della Terra o addirittura dell’origine della vita sul nostro pianeta.
Secondo quanto illustrato dalla comunicazione ufficiale della NASA pubblicata su nasa.gov, la missione scelta alla fine sonderà l’atmosfera e la crosta di Venere; riporterà sulla Terra un campione da un asteroide della categoria near-Earth da analizzare; oppure sgancerà un lander robotico in un bacino del polo sud lunare al fine di prelevare un campione da far analizzare agli scienziati sulla Terra.
Come detto, la NASA sceglierà una proposta da avviare al completo sviluppo dopo che gli studi sui dettagli della missione saranno stati completati e revisionati. Gli studi incominceranno nel 2010, e la missione selezionata dovrà essere pronta per il lancio non più tardi del 30 Dicembre 2018. Il suo costo, lanciatore escluso, sarà limitato a 650 milioni di dollari. “Questi sono progetti che ispirano ed eccitano i giovani scienziati, gli ingegneri ed il pubblico,” ha spiegato Ed Weiler, associate administrator per lo Science Mission Directorate dei NASA Headquarters di Washington. “Queste tre proposte rappresentano il meglio, in termini scientifici, delle le otto missioni sottoposte alla NASA quest’anno.”
Ogni team dei tre finalisti riceverà inizialmente circa 3,3 milioni di dollari nel 2010 per condurre uno studio di missione della durata di 12 mesi, che si focalizzerà sull’implementazione della fattibilità, sui costi, e sui piani tecnici e manageriali. Gli studi, inoltre, includeranno i piani per gli aspetti educativi e per le opportunità di “small businnes”.
Le tre proposte finaliste sono:
SAGE: Surface and Atmosphere Geochemical Explorer. Questa missione per Venere rilascerà un lander che discenderà nell’atmosfera del pianeta. Nel corso di questa discesa, i suoi strumenti svolgeranno delle approfondite misurazioni della composizione dell’atmosfera ed otterranno dati meteorologici. Di seguito la sonda atterrerà sulla superficie venusiana, dove il suo attrezzo abrasivo esporrà sia delle superfici alterate dagli agenti atmosferici sia delle zone in cui il materiale è ancora nelle sue condizioni originali, per misurarne la loro composizione e mineralogia. Gli scienziati sperano così di comprendere le origini della stella del mattino e il perché è così diversa dalla Terra. Il principal investigator è Larry Esposito dell’University of Colorado, di Boulder.
OSIRIS-REX: Origins Spectral Interpretation Resource Identification Security Regolit Explorer. Questa sonda si immetterà in orbita attorno ad un asteroide prescelto, e dopo delle approfondite rilevazioni la sua strumentazione raccoglierà una cinquantina di grammi di materiale dalla superficie dell’asteroide da inviare alla Terra. Questo campione di materiale dovrebbe aiutare gli scienziati a fornire delle risposte alle eterne domande relative alla formazione del sistema solare e delle molecole complesse necessarie alla vita. Michael Drake, dell’University of Arizona, di Tucson, è il principal investigator.
MoonRise: Lunar South Pole-Aitken Basin Sample Return Mission. Questa missione collocherà un lander in un ampio bacino nei pressi del polo sud lunare prelevando circa 900 grammi di materiale lunare da analizzare. Si ritiene che questa regione selenica sia ricca di rocce provenienti dal mantello lunare. I campioni raccolti forniranno delle nuove informazioni sull’antica storia del sistema Terra-Luna. Il principal investigator della missione è Bradley Jolliff della Washington University di St. Louis.
Tutte le varie proposte sono state sottoposte alla NASA il 31 Luglio 2009 in risposta al New Frontiers Program 2009 Annuncement of Opportunity. Il New Frontiers mira all’esplorazione del sistema solare con frequenti missioni di classe media che svolgeranno indagini scientifiche di alta qualità, volte ad accrescerne la comprensione.
La missione scelta al termine di tutto il processo di selezione diverrà la terza missione di questo programma.
New Horizons, la prima missione del programma New Frontiers dell’ente spaziale americano, è stata lanciata nel 2006 ed effettuerà il fly by del sistema Plutone-Caronte nel 2015, quindi si dirigerà verso un altro oggetto della fascia di Kuiper per effettuarne lo studio.
La seconda sonda, chiamata Juno, si immetterà in orbita polare di Giove (primo veicolo spaziale ad effettuare una manovra simile) per svolgerne uno studio minuzioso sia della sua atmosfera che del suo interno. Il lancio di Juno è previsto per Agosto 2011.
Fonte: NASA