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La Sea Launch ricerca fondi per evitare il fallimento

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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Dopo l'ultimo lancio orbitale effettuato dalla Sea Launch, il 20 Aprile scorso, per porre in orbita il satellite Italiano Sicral-1B, nello scorso Giugno, per evitare la bancarotta, la società aveva chiesto un concordato protettivo ad una Corte del Delaware, in accordo al Capitolo 11 della Legge sui fallimenti.
In base a questo concordato, la Sea Launch ha ottenuto la possibilità di ricercare finanziatori per pagare i debiti e riprendere eventualmente l'attività.
Il Presidente e General Manager della società, Kjell Karlsen,ha dichiarato recentemente che spera di finalizzare un paio accordi entro questo mese di Ottobre.
Karlsen non ha rivelato i nomi dei possibili finanziatori, ma ha confermato che si tratta di soggetti operanti nel campo dell'industria relativa ai satelliti commerciali.
Se andasse a buon fine, questo sarebbe solo un primo passo per uscire da questa situazione.
Per raggiungere la stabilità finanziaria e riprendere l'attività di lancio occorrono infatti altri finanziatori.
La società sta predisponendo un piano per la effettuazione di quattro lanci all'anno, contro i sei gestibili in precedenza.
Karlsen ha dichiarato che la Sea Launch ha un carnet di quattro ordini fermi, più quattro opzioni della Intelsat, oltre ad alcune altre opzioni commerciali.
Nel frattempo la società affiliata Land Launch continua l'attività.
Land Launch, che opera con i vettori Zenit-3 da Bajkonur, ha in programma il lancio del satellite Intelsat-15 per il mese di Novembre.
In aggiunta, Land Launch ha un ordine fermo per un altro satellite Intelsat.
Per evitare possibili problemi economico-giudiziari, Intelsat pagherà questi due lanci alla società moscovita Space International Services (SIS), consociata della Sea/Land Launch.
In ogni modo, nel migliore dei casi, i lanci dalla Piattaforma Oceanica a cura della Sea Launch non potranno riprendere prima del Marzo 2010.

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