Dopo sei mesi dedicati a verificare accuratamente il funzionamento e la calibrazione di tutti i sistemi di bordo, il satellite GOCE, la piu' ambiziosa missione di rilevazione gravimetrica mai concepita, ha iniziato la sua mappatura del geoide terrestre (una superficie "ideale" costituita dal livello di un oceano globale in stato di calma).
Come si ricordera', scopo di GOCE e' mappare le minuscole anomalie nella distribuzione del campo gravitazionale della Terra, che sono dovute alla rotazione del pianeta, agli effetti delle montagne e delle fosse oceaniche, nonche' a variazioni della densita' interna. La perfetta conoscenza del geoide consentira' di esaminare con precisione la circolazione oceanica ed i mutamenti nel livello del mare, a loro volte influenzati dai cambiamenti climatici. Altri impieghi dei dati di GOCE si avranno nello studio dei processi geofisici profondi e nelle applicazioni ingegneristiche che richiedono riferimenti altimetrici globali.
Per effettuare le sue misure, GOCE deve volare alla minore altitudine possibile, andando soggetto a rilevanti effetti di frenamento aereodinamico. Per contrastarli e' stato dotato di una forma molto penetrante, nonche' di un propulsore a ioni che provvede continuamente a fornire la spinta necessaria a manenerne l'orbita.
Sia i gravimetri che il motore elettrico sono poco piu' che sperimentali, ed essendo critici per la missione sono stati a lungo testati prima di mettere GOCE al lavoro. Poiche' attualmente l'attivita' solare e' scarsa, l'ambiente operativo del satellite e' particolarmente tranquillo. Questo ha consentito di porlo su un'orbita leggermente inferiore a quella originariamente prevista, a tutto vantaggio dell'accuratezza delle misurazioni. La quota attuale e' di poco piu' di 250 km.