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La sonda Juno rispetta il programma

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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Mancano meno di due anni al lancio della sonda Juno verso il sistema gioviano, nella speranza che essa possa fornire indicazioni sulla sua formazione. La costruzione materiale del veicolo e' gia' cominciata negli stabilimenti in Colorado, ed il prossimo passo saranno i componenti elettronici per l'avionica e gli otto strumenti scientifici ospitati a bordo.

Juno e' una sonda ad alta efficienza energetica, ed il suo viaggio dovrebbe durare circa 5 anni, con un passaggio di ritorno vicino alla Terra nel 2013 per sfruttare l'effetto fionda. La finestra di lancio e' ridotta, tra il 5 ed il 26 agosto 2011 a causa delle complesse traiettorie coinvolte. Nelle settimane immediatamente successive, un altro vettore Atlas V dovrebbe lanciare verso Marte, dalla medesima rampa, il rover Curiosity (gia' Mars Science Lab), e questo desta un po' di preoccupazione per i possibili ritardi a catena che potrebbero interessare entrambi i progetti. I dirigenti Nasa hanno gia' richiesto personale supplementare per ridurre i tempi di processo tra le due missioni da 60 a 45 giorni, ma al momento non vi sono garanzie. Per lo stesso motivo, la finestra di lancio di Juno era gia' stata anticipata il piu' possibile verso l'inizio di agosto.

Tra le maggiori sfide di questo progetto vi sono gli star trackers, di costruzione italiana, che dovranno operare in um ambiente saturo di radiazioni come quello gioviano, e dei pannelli solari ultra-sensibili per la produzione di elettricita'. Juno e' la prima sonda diretta verso i pianeti esterni ad essere dotata generatori ad energia solare, e lo sviluppo e' stato permesso solo dalle recenti innovazioni introdotte in questo campo, che consentono di ricavare energia anche con pochissima luce e calore.

Giunta vicino a Giove, Juno realizzera' una mappa dettagliata del pianeta effettuando un'orbita ellittica polare con un periodo di 11 giorni. La quota minima sara' circa 5400 km. Dopodiche' saranno disponibili altre trenta orbite circa (per un totale di quasi un anno di osservazioni), per sfruttare gli altri strumenti scientifici del veicolo, che consentono un'analisi magnetica e gravitazionale, nonche' l'indagine dell'atmosfera tramite un radiometro a microonde.
A bordo vi e' inoltre una macchina fotografica che e' stata aggiunta, pare, principalmente per fornire al grande pubblico qualche elemento di spettacolarita'. Sebbene Juno si trovera' molto piu' vicina a Giove di Galileo, le sue foto forse non potranno essere altrettanto straordinarie e numerose: la rotazione sull'asse, necessaria agli altri strumenti scientifici, influisce negativamente sulle riprese.

La durata complessiva della missione e' gia' stata determinata: oltre l'anno le radiazioni non consentono di preservare efficienti gli strumenti elettronici, ed il programma prevede di far cadere Juno sul pianeta principale mentre e' ancora pienamente controllabile, per proteggere le lune del sistema.

Degno di menzione e' il fatto che al momento il progetto e' al di sotto del budget allocato, previsto in 700 milioni di dollari.

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