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Assegnato equipaggio STS-134: Roberto Vittori torna sulla ISS

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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E' stato ufficializzato l'equipaggio che sarà a bordo della missione STS-134, l'ultima ad essere inserita nel calendario shuttle ma probabilmente la penultima del programma dopo uno scambio di calendario con STS-133, la quale rimane l'ultima missione ancora con equipaggio da nominare.
Lo scopo principale della missione, per la quale è appunto stata aggiunta nel calendario ufficialmente solo da pochi mesi, sarà il trasporto sulla ISS dell'importante esperimento di fisica e astrofisica, AMS (Alpha Magnetic Spectrometer).
La missione sarà comandata da Mark Kelly, veterano di 3 missioni shuttle (STS-108, STS-121, STS-124), il pilota sarà Gregory H. Johnson già su STS-123, insieme con i Mission Specialist Mike Fincke, 2 missioni di lunga durata sulla ISS all'attivo, Greg Chamitoff, Exp. 17 e 18 sulla ISS, Andrew Feustel che ha partecipato alla missione di riparazione di Hubble STS-125 e infine l'italiano Roberto Vittori, al suo terzo volo nello spazio e primo sulla navetta americana.

Sarà quindi un equipaggio di estremo valore e grandissima esperienza per l'ultima missione aggiunta alla navetta americana. Per quanto riguarda Roberto Vittori volerà grazie all'opportunità concessa dagli accordi ASI-NASA per la costruzione e cessione degli MPLM italiani.
Sarà il terzo volo, dopo quelli del 2002 e 2005 dell'Italiano, e grazie a questa opportunità incasserà una serie di primati che aggiungeranno sicuramente ulteriore valore alla missione: primo ed unico Italiano a volare sia su Sojuz che sulla navetta americana, ultimo Europeo a volare sulla navetta prima della chiusura del programma Shuttle e primo Italiano a volare 3 volte nello spazio.

Congratulazioni sono già arrivate dai vertici di ASI ed ESA, queste le parole di Saggese, Direttore dell'Agenzia Italiana:
“La missione di Vittori rappresenta un ulteriore risultato della cooperazione bilaterale tra NASA e ASI, nell’ambito dell’accordo per la fornitura dei moduli italiani Leonardo, Raffaello e Donatello, con l’importante sostegno dell’Agenzia Spaziale Europea, e conferma il ruolo di primo piano che ha il nostro paese in un programma così ambizioso come la realizzazione della Stazione Spaziale Internazinale”.

“Questa assegnazione – ha detto il Direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea Jean Jacques Dordain – sottolinea ancora una volta la stretta e lunga cooperazione tra ASI ed ESA. La scelta di Vittori – ha sottolineato Dordain – corrisponde alle strategie dell’Agenzia Spaziale Europea sull’utilizzo del suo corpo astronauti: avvalersi di professionisti di esperienza capaci di compiere al meglio la propria missione”.

Per il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale Daniele Tei “l’assegnazione del Colonnello Roberto Vittori, pilota dell’Aeronautica Militare ed astronauta dell’ESA, come membro della missione dello Shuttle numero 134 prevista per l’estate del 2010, inorgoglisce l’Arma Azzurra così come l’Italia intera. Ciò sancisce ancor di più la positiva  cooperazione tra Forza Armata, ASI ed ESA, che ha portato negli ultimi anni a dei risultati di eccellenza in ambito internazionale. Lo spazio sta diventando sempre più un luogo di lavoro quotidiano e nel prossimo futuro rappresenterà un pilastro fondamentale per garantire capacità operative sempre più efficaci ed efficienti”. Soddisfazione ampiamente condivisa anche da Simonetta Di Pippo, responsabile del Direttorato ESA per il Volo Spaziale Umano: “Questa è un’importante missione per la scienza, per il volo spaziale umano e per l’Europa e l’Italia in particolare. E’ ancora una volta il riconoscimento del livello raggiunto da noi e dal nostro corpo astronauti e dimostra l’eccellenza europea in questo settore”.

Per quanto riguarda AMS è già cominciata la campagna di preparazione al lancio, per il prossimo Novembre è prevista una serie di test all'ESTEC dalla durata di tre mesi.
L’Italia ha un ruolo primario nello sviluppo dello spettrometro superconduttore AMS, grazie alla collaborazione tra l’ASI e l’INFN. In particolare l’Italia ha sviluppato la maggior parte dello spettrometro grazie agli strumenti derivati dalle tecnologie usate durante gli ultimi trenta anni per l’individuazione delle particelle in acceleratori come quello di Frascati e del CERN. L’Italia è inoltre coinvolta nei principali componenti tecnologici del “payload”, inclusi i sistemi di integrazione di operatività in-orbita dei suoi differenti sistemi.

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