I sette membri dell’equipaggio di Endeavour si sono accomiatati questo martedì dai sei occupanti della ISS, e sono tornati definitivamente a bordo della navetta, dove li attendevano le operazioni necessarie all’undocking. Riuniti tutti insieme nel modulo Harmony, mentre il Comandande dello shuttle Mark Polansky fingeva di contarli (in occasione della missione STS-127 si è raggiunto il numero record di 13 astronauti a bordo dello stesso veicolo spaziale), i due equipaggi si sono salutati e si sono prestati alle ultime foto di rito. Nello stesso momento si sono quindi svolti i passaggi di cosegne ufficiali tra Koichi Wakata, giapponese a bordo della ISS dallo scorso marzo e in discesa sull’Endeavour, e Timothy Kopra, fresco arrivo sulla ISS dove permarrà per sei mesi.
“Come rappresentanti dell’equipaggio di Endeavour vorremmo ringraziare calorosamente Gennady (Padalka, l’attuale comandante della ISS, n.d.t.) e tutto l’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale che resterà qui dopo che noi saremo partiti”, ha affermato Polansky.
“Siete stati dei padroni di casa eccellenti e abbiamo goduto pienamente della nostra permanenza. Ci dispiace lasciarvi, ma fortunatamente vi consegniamo una Stazione in gran forma. E’ stata un’esperienza meravigliosa, davvero meravigliosa, far parte di un equipaggio di 13 persone quassù, e avere tutti questi rappresentanti dei partner internazionali, che hanno reso questo evento ancora più particolare. Auguriamo quindi a tutti voi un viaggio sereno per tutto quanto ancora è previsto nel corso del vostro incremento, e buona fortuna, mentre noi ci avviamo a rientrare a casa. E allora grazie ancora, Gennady”.
Padalka ha replicato quindi a sua volta “Siamo stati molto, molto, molto felici di aiutarvi, di aver supportato te e i tuoi compagni dell’Endeavour. Un gran bel lavoro. Un grazie speciale a Koichi-san. E’ stato un ingegnere di volo eccellente e molto affidabile. Come comandante dell’equipaggio, vorrei dire che avremmo fatto affidamento su di lui per ogni genere di situazione… Quindi ragazzi, ci mancherete, vi auguro buon viaggio, e saremo felici di rincontrarvi ancora, a terra, prima o poi”.
Dopo queste parole l’euquipaggio di Endeavour è rientrato nell’orbiter, lasciando Padalka, Kopra, Barrat, De Winne, Thirsk e Romanenko sull’avamposto orbitale. Il portello tra i due veicoli spaziali è stato chiuso alle 11:08 EDT (17:18 ora italiana), e l’undocking è avvenuto alle 13:26 p.m EDT (19:26 ora italiana).
Affidato alle mani del pilota Douglas Hurley, Endeavour si è dolcemente discostato dall’avamposto orbitale, dopo una missione complessa che lascia sulla ISS un nuovo set di batterie e una nuova piattaforma per esperimenti collegata al laboratorio giapponese, oltre a vari componenti di ricambio.
“Houston – Stazione, qui Endeavour sulla linea principale. Ci siamo separati”. Con questa frase uno degli astronauti comunicava l’avvenuto distacco del sistema di ganci che assicurava Endeavour alla ISS.
Seguendo una tradizione mutuata dal mondo nautico, subito dopo questo annuncio il comandante della ISS Gennady Padalka ha suonato la piccola campana installata nel modulo Harmony, mentre i due veicoli si separavano, lentamente ma inesorabilmente, volando in formazione a oltre 27.000 km/h sopra l’Oceano Indiano, nel buio del lato notturno della Terra.
“Shuttle Endeavour in allontanamento”, ha esclamato Padalka in inglese, menstre suonava. “Il membro dell’equipaggio Koichi Wakata in allontanamento”, ha poi soggiunto.
Raggiunta una distanza di sicurezza di 400 piedi (circa 1200 metri), Hurley ha iniziato una spettacolare manovra di volo a 360° attorno alla ISS, passando dapprima sulla verticale dell’avamposto per poi proseguire lentamente, consentendo la completa ricognizione fotografica dell’esterno della stazione che si è prolungata fino alle 15:09 EDT (le 21:09 italiane), quando con un’accensione un po’ più prolungata dei motori di manovra, Endeavour ha iniziato il suo progressivo percorso di rientro sulla Terra.
La partenza di Endeavour era necessaria anche per dare il via libera all’arrivo di una capsula unmanned Progress, il cui arrivo era previsto per mercoledì 29 luglio, alle 7:16 EDT (13:16 ora italiana. Mentre l’equipaggio della stazione starà lavorando alle procedure di attracco della Progress, gli occupanti dello Space Shuttle saranno invece affaccendati nelle procedure di rientro, con un touchdown previsto allo Shuttle Landing Facility del Kennedy Space Center in Florida (al primo tentativo, meteo permettendo) per venerdì 31 luglio 2009, alle 10:48 locali, le 16:48 italiane.