Planck arriva a L2

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Durante la notte del 2 Luglio, i sensori del High Frequency Instrument (HFI) a bordo di Planck hanno registrato la temperatura operativa di -273,05°C. Ciò rende Planck l’oggetto più freddo conosciuto nello spazio.

La bassissima temperatura è stata ottenuta grazie al sistema di raffreddamento passivo, che ha reso possibile raggiungere 230°C diffondendo il calore nello spazio, e grazie a tre refrigeratori attivi, che hanno portato la strumentazione di bordo solamente 0.1°C sopra lo zero assoluto (-273,15°C) – la temperatura più bassa teoricamente possibile nell’Universo.
Questa temperatura è necessaria per poter studiare la Radiazione Cosmica di Fondo (Cosmic Microwave Background –CMB), tracce della prima luce rilasciata dall’universo solo 380 000 anni dopo il Big Bang.
I sensori del satellite cercheranno, infatti, variazioni di temperature nella CMB; si parla di variazioni nell’ordine di 1 milionesimo di grado. Sarebbe come misurare dalla Terra il calore prodotto da un coniglio che saltella sulla Luna, un esempio banale, ma che può rendere facilmente comprensibile le estreme condizioni di lavoro del satellite.
Questo è il motivo principale per cui gli strumenti devono essere raffreddati fino a temperature prossime a 0K.

Il satellite ha anche raggiunto l’orbita operativa attorno al secondo punto Lagrangiano del sistema Terra-Sole, L2.

Il 2 Luglio, alle 13:15 CEST, il Planck Mission Control Team ha iniziato una delicata manovra di inserimento orbitale programmata per collocare il satellite nell’orbita definitiva.
Una volta inviato il comando la spinta e l’assetto sono stati auto-controllati da Planck. La manovra è stata portata a termine con successo. Questa ha portato un cambio nella velocità del satellite di 211,6 km/h, terminando con una velocità finale di 1010 km/h. Insieme con la Terra e il punto virtuale L2, Planck sarà poi in orbita intorno al Sole ad una velocità di 106 254 km/h (29,5 km/s).
All’inizio della manovra il satellite si trovava a 1,43 milioni di km dalla Terra.

La manovra in realtà è stata effettuata volontariamente leggermente sotto-potenza; saranno necesari, quindi, dei piccoli ritocchi per portare il satellite nella completa orbita operativa.

Tutte le attività di commisioning sono nei tempi prestabiliti; questa fase della missione è quasi conclusa.
Nelle prossime cinque settimane gli strumenti saranno calibrati definitivamente per garantire le migliori prestazioni.

Planck inizierà a osservare il cielo con i suoi strumenti verso metà Agosto.

Di seguito il viaggio e l'orbita operativa di Planck:

[img]http://www.esa.int/images/PL-ORBIT-COMP_L.jpg[/img]

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Filippo Magni

Appassionato di spazio, studente di ingegneria aerospaziale presso il Politecnico di Milano. Collabora all'amministrazione del forum come "Operations Officer". Scrive su AstronautiNEWS da maggio 2009.