La sonda giapponese Kaguya (SELENE) questa sera terminerà la sua missione impattando la superficie lunare.
La collisione è prevista per le ore 18:25 (GMT) corrispondenti alle ore 03:25 a.m. di Giovedì 11 in Giappone.
Il sito d’impatto è situato a E80.4, S65.5 vicino alla formazione denominata Cratere Gill; posto in basso a destra della luna, come punto d’orientamento approssimativo.
Il sito sarà vicino al terminatore al momento previsto dell'urto.
In quel periodo la Luna sarà visibile da gran parte dell’Asia e dell’Australia e si prevede che momento dell’impatto potrebbe essere rilevato dai telescopi presenti in quelle regioni.
Kaguya accenderà il suo motore, per l'ultima volta, alle ore 17:40 GMT, rallentando la velocità di circa 6 mph.
Ricordiamo che Kaguya, che ha circa le dimensioni di un SUV, compie una particolare orbita che nel punto più vicino arriva alla distanza di 10 miglia dalla superficie.
La sonda colpirà la Luna a bassa velocità angolare causando la creazione di un piccolo cratere e la proiezione di una modesta quantità di ejecta, i pezzi di roccia e polvere scagliati oltre la superficie d’impatto.
Kaguya, anche chiamato SELENE dall'acronimo Selenological and Engineering Explorer (in italiano Missione per lo studio della geologia della Luna e per la prova di nuove tecnologie ingegneristiche), fu lanciata nel settembre 2007 e circa 20 giorni più tardi giunse in orbita lunare per iniziare un periodo d’osservazione durato quasi due anni, avendo a bordo 15 diversi strumenti scientifici.
Gli strumenti inclusi un sistema di stereo-fotocamera, una serie di sensori progettati per rilevare per l'idrogeno, un laser altimetro che misura la forma della luna, e un carico utile per sondare l'ambiente locale.
La navicella spaziale ha rilasciato due satelliti figli dopo la sua entrata in orbita lunare. Le altre due unità sono costituite da un piccolo satellite per le comunicazioni e dal il satellite per le misurazioni interferometriche VRAD studiare il campo gravitazionale della luna e la ionosfera lunare.
Kaguya ha permesso di migliorare la mappatura della superficie lunare rispetto ai dati inviati a Terra dalle sonde che l'hanno preceduta, soprattutto riguardo le anomalie gravitazionali del satellite. La mappa di tali anomalie è stata prodotta sfruttando l'effetto Doppler e misurando il disturbo introdotto dalle anomali presenti al di sotto della superficie nell'orbita percorsa dalla sonda. Per migliorare lo studio del campo gravitazionale anche della faccia nascosta della Luna, è stato essenziale il piccolo satellite per le comunicazioni che ha permesso alla sonda di mantenere costantemente il contatto con la base a Terra.[
La Stereo Terrain Camera, ha permesso di realizzare immagini spettacolari fra le quali è stato possibile realizzare un DTM (Digital Terrain Model) tridimensionale dei siti d’atterraggio delle missioni Apollo.
Nelle immagini (tutte fonte JAXA)
Il piano della missione
La zona d'impatto
La ricostruzione del sito di Apollo 17
In ultimo lo schema della Sonda (fonte Wikipedia)