A causa della difficolta' di rispettare quanto previsto dalle norme che regolano i periodi di riposo degli astronauti, i manager della Nasa hanno raccomandato un prolungamento della missione a 16 giorni operativi (16+0+2). La decisione sara' presa nell'imminenza del lancio, e comporta un aumentato rischio di esposizione ai danni da micro-meteoriti.
L'originale programma di missione 15+1+2 non consente di portare a termine tutti gli obiettivi e contemporaneamente evitare la violazione delle norme SCSC (Shuttle Crew Scheduling Constraints – vincoli per le attivita' dell'equipaggio shuttle). Queste, tra l'altro, dispongono che i periodi di riposo non siano organizzati su base giornaliera, bensi' su blocchi di 4 ore. Se rimane del tempo libero dopo che il blocco di 4 ore e' stato allocato, questo tempo deve essere organizzato come un periodo continuato di riposo.
Due le soluzioni, evidentemente: diminuire i carichi di lavoro (tramite la cancellazione di EVA 5, che non prevede attivita' improrogabili), o prolungare la missione. Allo stato si preferisce la seconda ipotesi, con i compiti di EVA 5 che potrebbero comunque venire cancellati qualora si rendesse necessaria un'altra attivita' esterna contingente ed imprevista.
In questo modo vengono massimizzati i risultati di missione, salvaguardando le norme sul riposo degli equipaggi.
Come detto, l'unica valutazione che potrebbe far tornare ad una missione di 15 giorni e' quella relativa ai rischi da impatto con corpi vaganti; si attendono per questo le ultime stime disponibili.