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Sono pronti i paracadute per l’Ares Flight Test

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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Sono stati approntati in questi giorni presso la Parachute Refurbishment Facility del Kennedy Space Center in Florida, i paracadute che consentiranno il recupero dei boosters di Ares I-X, nel suo volo sperimentale previsto per quest'estate.
Gli esperti tecnici della PRF, con l'ausilio di un sistema di sollevamento a monorotaia, hanno iniziato il delicato procedimento di inserimento dei paracadute negli appositi contenitori, legando le varie sezioni delle calotte.

Ogni calotta, del peso di oltre 900 kg è costituita da robuste strisce cucite assieme, con un intreccio simile a quello della superficie di una crostata alla marmellata, dalle quali si estendono le funi di sostegno della lunghezza di circa 50 metri. La struttura del paracadute è stata ideata per permettere all'aria di fluire attraverso la struttura della calotta, stabilizzando l'intero stack.
Il complicato procedimento di ripiegatura ed impacchettamento e la collocazione nello specifico contenitore sono importanti per la corretta apertura della cupola.

I tre enormi paracadute complessivamente coprono un'area di più di due acri, mentre ciascun paracadute è lungo circa 100 metri. Il sistema di Paracadute di Ares è stato ideato per essere più robusto di quello dello Space Shuttle, dovendo sostenere un peso di circa 91 tonnellate, che cade da un'altezza di quasi 57 km. Da notare che benché i paracadute di Ares siano più grandi di quelli dello Shuttle, essi entrano nello stesso tipo di contenitore, con le stesse dimensioni di quello dei boosters della navetta; e questo grazie al massiccio uso di Kevlar, che ha reso i paracadute di Ares più forti e più leggeri. I tecnici, utilizzando una pressa idraulica e degli attrezzi a mano, sono riusciti a comprimere il contenuto facendolo aderire alla tela della sua sacca, completando il procedimento di impacchettamento.

Il sistema di paracadute permetterà ai boosters spenti di ritornare dolcemente sulla Terra, tuffandosi nell'oceano, dove ad attenderli ci sarano le imbarcazioni da recupero della NASA. Freedom Star e Liberty Star.
In futuro, il vettore Ares trasporterà la capsula Orion, con a bordo da quattro e sei astronauti, verso la Stazione Spaziale Internazionale e verso la Luna.

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