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Pronto al lancio il telescopio NASA Kepler

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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La missione NASA Kepler, un telescopio alla ricerca di pianeti extrasolari dalle caratteristiche terrestri, è pronta per il lancio di venerdi 6 marzo, dalla rampa 17-B della Cape Canaveral Air Force Station in Florida. Il lancio verrà effettuato con un Delta II, mentre le due finestre di lancio ipotizzate vanno dalle 4:49 alle 4:52 e dalle 5:13 alle 5:16 ora italiana di sabato.

Il veicolo spaziale è stato progettato per cercare la presenza dei cosiddetti pianeti extrasolari, orbitanti attorno a stelle che possano aver creato le condizioni per la presenza di acqua allo stato liquido sulle superfici di quei pianeti, fondamentale per la nascita della vita.

Il lanciatore Delta II decollerà spinto dallo stadio principale e dai 6 boosters di accelerazione a propellente solido. Tre boosters rimanenti si accenderanno 65.5 secondi dopo, ed il primo stadio continuerà a fornire spinta fino a 4.5 minuti dopo il decollo. Sarà il secondo stadio del lanciatore a portare Kepler in un'orbita circolare di parcheggio con raggio orbitale di 185 km, meno di 10 minuti dopo il lancio. Dopo una fase balistica di 43 minuti sull'orbita di parcheggio, il secondo stadio di Delta II si riaccenderà per poco e poi verrà separato. Il terzo stadio fornirà poi la spinta necessaria per 5 minuti.

Dopo un'ora e 2 minuti dal lancio, Kepler sarà completamente autonomo nello spazio nell'orbita eliocentrica simile a quella del telescopio Spitzer di NASA. Dopo un periodo di verifiche di circa due mesi, il telescopio inizierà il suo lavoro, svolgendo il suo sguardo ad un totale di circa 100000 stelle per la sua intera vita prevista, 3 anni e mezzo, alla ricerca di pianeti simili alla terra.

L'orbita operativa del telescopio, avente una massa di 1040 kg ed uno specchio primario con un diametro di 0.95 metri, sarà eliocentrica dello stesso periodo orbitale della Terra, per evitare cosi il background luminoso di Terra e Luna, che costituirebbero, nel caso di un'orbita geocentrica, un notevole disturbo per i deboli segnali elettromagnetici che Kepler dovrà captare.

Le regioni di osservazione del telescopio, proprio per offrire un ambiente non perturbato dal nostro pianeta e dal sole, saranno i poli dell'eclittica, nello specifico una regione della Costellazione del Cigno e della Lira, verso la quale sarà possibile studiare più di 100000 stelle e soprattutto i transiti degli eventuali pianeti rispetto ad esse. L'orbita di Kepler sarà in coda alla terra per garantire sempre le comunicazioni con il network NASA.

L'orbita eliocentrica sarà anche priva della maggior parte di perturbazioni orbitali che affliggono i satelliti geocentrici, come il gradiente gravitazionale o la resistenza atmosferica. La perturbazione maggiore per Kepler sarà infatti la pressione di radiazione solare, di modesta entità, il che porterà l'assetto del telescopio ad essere particolarmente stabile ed accurato.

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