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Test di fattibilita’ per generatore lunare

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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Cominciano oggi ad Huntsville i test di fattibilita' per uno dei sistemi candidati a fornire energia ai futuri avamposti lunari ed, eventualmente, marziani.

L'idea e' quella di accoppiare un piccolo reattore a fissione ad un motore Stirling, che e' in grado di convertire con efficienza il calore in elettricita'.
Nella realta', il piccolo reattore, delle dimensioni di un secchio, verrebbe interrato per ridurre ulteriormente le emissioni radioattive. All'esterno si protenderebbe una torre per accogliere il motore Stirling, piu' due ampie superfici radianti per dissipare tutto il calore sfuggito al processo di conversione in energia.
L'obiettivo e' di ottenere una potenza stabile di circa 40 Kw.

I test verranno condotti presso il Marshall Space Flight Center che dispone di uno speciale "simulatore di reattore": un impianto che permette agli ingegneri di simulare il trasferimento di calore da un rettore nucleare ad un convertitore (in questo caso, il motore Stirling), senza in realta' impiegare materiale fissile. Il mezzo per trasferire il calore prodotto e' una mistura di sodio e potassio.

Nella sua versione piu' basilare, un motore Stirling e' un dispositivo che converte il calore in movimento tramite l'alternanza di compressione ed espansione di una quantita' fissa di aria o altro gas (il fluido di lavoro), a differenti temperature. Caratteristica fondamentale e' la presenza di uno scambiatore di calore rigenerativo, ovvero un apparato in grado di immagazzinare temporaneamente il calore del fluido di lavoro mentre esso passa dalla zona "calda" a quella "fredda" e viceversa.
Esso consente di migliorare notevolmente l'efficienza termica complessiva del sistema, recuperando energia temrica che andrebbe altrimenti dispersa, e portarla quasi al limite di Carnot; secondariamente, esso permette di aumentare la potenza specifica generata.

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