E' probabilmente un altro passo verso la sua ufficializzazione ma dall'ultima review del programma di lanci della ISS per i prossimi due anni è comparsa questa volta come volo reale e non più come "possibile" la missione STS-134 per il trasporto sulla ISS, come payload principale, di AMS (Alpha Magnetic Spectrometer), l'importante strumento per la ricerca nei campi della fisica e dell'astrofisica di base e che vede la collaborazione per la realizzazione di diversi Paesi sparsi in tutto il mondo (per un totale di circa 1.5 miliardi di dollari di costo) e tra cui l'Italia partecipa fra i principali finanziatori.
Con l'inserimento della missione all'interno del calendario dei lanci sono stati ovviamente definiti anche la data di lancio, che per ora è fissata al 16 Settembre 2010 e la navetta, il Discovery.
Un'altro motivo di interesse per l'Italia oltre alla strumentazione scientifica di AMS è la possibile partecipazione alla missione di Roberto Vittori, già al JSC per l'addestramento al suo primo volo shuttle (dopo i due a bordo della Sojuz) e in fase di assegnazione ad una delle missioni del 2010 (STS-130 esclusa per equipaggio già nominato).
Sempre per l'inserimento della missione STS-134 in calendario è in fase di rivalutazione la distribuzione dei ricambi (ORU) fra le quattro missioni ora disponibili visto che il trasporto di AMS lascerà molto spazio e peso disponibile per altro materiale nella propria missione, con le tre missioni precedenti, STS-131, STS-132 e STS-133, che saranno completamente dedicate al trasporto di ricambi e materiale di scorta (fra questi probabilmente anche il nuovo anello del SARJ che non verrà installato ma solamente trasportato sulla ISS per esigenze eventuali future).
Dopo la missione STS-134 che attualmente rimane l'ultima del programma Shuttle regna ancora l'incertezza, ma da alcune notizie trapelate dagli stabilimenti NASA, e in particolare al MAF, dove vengono costruiti e assemblati i serbatoi esterni della navetta sembra possibile un prolungamento delle attività in orbita della navetta (al costo di circa 3 miliardi di dollari all'anno) con la costruzione degli ET-140 (STS-135) e ET-141 (STS-136) approvata e iniziata da pochi giorni con inoltre, i lavori di ripristino del serbatoio ET-122, danneggiato dall'uragano Katrina, precedentemente abbandonato e ora in fase di reimmissione in linea che proseguono e consistono ora nella rimozione della schiuma originale per riportarlo agli standard attuali di volo.