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SpaceX avanza la proposta per il COTS D

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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La società di Elon Musk, che nel 2006 si era aggiudicata il contratto COTS (Commercial Orbital Transportation Services) della NASA per il trasporto cargo ed eventualmente di equipaggi verso e da la ISS, propone il suo lanciatore FALCON 9 e la sua capsula DRAGON come alternative immediate ad ARES I/ORION.

Sia l'F9 che DRAGON dovrebbero compiere il primo volo entro quest'anno e successivamente, dopo aver anche dimostrato la capacità di docking alla ISS, inizierebbero le 12 missioni di rifornimento previste dal contratto CRS (Cargo Resupply Services).

Il sistema F9/DRAGON è stato progettato sin dall'inizio pensando anche alla possibilità "manned", rispetta tutti i requisiti richiesti dalla NASA quali margini strutturali extra, elettronica rindondante e carichi di G limitati sia nelle fasi di volo nominale che durante un aborto di emergenza.

La capsula DRAGON verrà certificata dalla NASA, secondo il programma COTS A-C, come abitabile quando attraccata alla ISS, l'unico elemento che dovrà essere sviluppato sarà la torre di salvataggio per le prime fasi durante il lancio e questo sarebbe fattibile entro 2 anni, quindi una missione DRAGON con equipaggio potrebbe essere realtà già verso la fine del 2011.

Musk insiste sul fatto che nel periodo "GAP" tra il pensionamento dello Shuttle e l'inizio dei voli ARES I/ORION verso la ISS nel 2016, gli USA dovranno pagare ai Russi 47 mil $ per ogni astronauta americano imbarcato sulla Sojuz.

SpaceX sostiene di poter abbassare questa cifra a 20 mil $, contando inoltre anche sul fatto che tutto l'hardware sarebbe made in U.S. con ricadute positive sulla forza lavoro di California (costruzione), Texas (testing) e Florida (supporto e lancio).

Il programma COTS D è già una opzione del contratto con la NASA ed è la quarta ed ultima fase dello sviluppo del sistema F9/DRAGON, segue i livelli A (cargo non pressurizzato), B (cargo pressurizzato) e C (cargo pressurizzato con ritorno a terra).

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