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Premiata l’eccellenza di Swift e Fermi

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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“Un riconoscimento che sentiamo anche nostro, perché premia quella scienza vincente in cui l’ASI e l’Italia giocano un ruolo da protagonisti”. Così Paolo Giommi, direttore dell’ASI Data Center di Frascati, ha commentato l’assegnazione della Medaglia Henry Draper da parte della National Academy of Sciences (NAS) americana a Neil Gehrels, del Goddard Space Flight Center, uno dei maggiori centri spaziali della Nasa.

Gehrels, a capo del Laboratorio di Fisica delle Astroparticelle, nonché responsabile scientifico per la Nasa del Compton Gamma Ray Observatory, del telescopio astronomico Swift e del satellite Fermi/GLAST., è stato insignito del prestigioso riconoscimento, accompagnato da assegno del valore di 15.000 dollari, “per i suoi contributi pioneristici nell’astronomia dei raggi gamma”.  Come recita una nota della Nasa, “la sua leadership nelle missioni CGRO e Swift ha aperto nuove prospettive nella fisica estrema dei nuclei galattici attivi e dei gamma ray burst”.

“Sono entusiasta di ricevere il premio Draper. È una medaglia alla meravigliosa scienza scaturita da Swift, Fermi e CGRO, grazie ai team che in questi anni hanno lavorato sui satelliti”, ha detto Gehrels, dedicando indirettamente la vincita all’équipe scientifica internazionale che ha partecipato alle missioni.

“Con Gehrels, è stato così premiato anche il suo staff, di cui noi siamo parte integrante”, fa eco Giommi. “Il contributo italiano nella missione Swift è stato importantissimo sia a livello concettuale che operativo. L’osservatorio per lo studio delle esplosioni cosmiche è il naturale successore di BeppoSax, fiore all’occhiello dell’ASI e prima missione a livello mondiale a catturare un lampo gamma”. Non è un caso che nel 2007 l’American Astronomical Society abbia deciso di assegnare un altro prestigioso scientifico, il premio Bruno Rossi, al team della missione Swift, un alloro che nel 1998 era stato conferito proprio al team di BeppoSax.

“La capacità di Swift di spostare in avanti le nostre conoscenze si deve soprattutto all’innovativo telescopio capace di localizzare le esplosioni cosmiche e puntare automaticamente il satellite nella direzione giusta entro 20 secondi. Lo specchio del telescopio è italiano. E ancora, è la base ASI Broglio Space Center di Malindi, in Kenya, a registrare i dati trasmessi dal satellite, dati che poi vengono inviati all’ASI Data Center di Frascati – illustra Giommi –  dove sviluppiamo i software di elaborazione e analisi”.

Dal suo lancio, il 20 novembre 2004, Swift ha avanzato enormemente le nostre conoscenze delle esplosioni stellari misteriose e straordinariamente potenti, note come gamma-ray burst. Ha colto il più brillante lampo gamma mai osservato proveniente da un oggetto distante 7 miliardi di anni luce o, in altri termini, da sette miliardi di anni fa quando l'universo aveva solo la metà della sua età odierna. “Nella top ten degli osservatori che hanno avuto l’impatto maggiore in astronomia, appena pubblicata su Astrophysics Archive, Swift ha conquistato il secondo posto, dietro solo allo Sloan Digital Sky Survey, e davanti all’Hubble Space Telescope, terzo classificato, e ad altri progetti importanti come Spitzer o Chandra o Boomerang”.

“Ma anche nella missione Fermi – continua Giommi – lanciata a giugno 2008, l’Italia ha un ruolo di spicco”. Recentemente, Fermi si è guadagnato le luci della ribalta con la scoperta di 12 nuove pulsar. “È un momento d’oro per le missioni spaziali alle quali l’ASI partecipa. La medaglia Draper è un’ulteriore conferma dell'eccellenza che siamo in grado di produrre”.

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