Il telescopio spaziale a raggi X europeo XMM-Newton ha determinato, per la prima volta, la velocità di rotazione di un oggetto celeste sconosciuto, in particolare una classe rara di uno "zombie stellare", ossia la parte terminale di una stella che non vuole morire.
Attualmente sono solo cinque i SGRs (Soft Gamma-ray Repeaters – Ripetitori di raggi gamma deboli) conosciuti, di cui quattro nella nostra Galassia e uno nella Grande Nube di Magellano. Ognuno di questi corpi misura circa 10 x 30 km ma contiene ben due volte circa la massa Solare, costituendo il nucleo collassato di una stella esplosa: sono chiamati comunemente stella a neutroni, ma la differenza sostanziale con questi ultimi sta nel forte campo magnetico, superiore di anche mille volte rispetto alle normali stelle a neutroni.
La stella in questione, SGR 1627-41, è stata scoperta nel 1998 dall'osservatorio di raggi gamma Comton della NASA, ma sino ad ora non era stato possibile misurare la sua velocità di spin per via delle radiazioni troppo deboli. Nella scorsa estate, l'assetto necessario per l'alimentazione dei pannelli di XMM-Newton non permetteva il puntamento verso la stella, ma l'interesse della comunità scientifica è stato tale che a settembre 2008 si tentasse di visualizzare l'astro. La sensitività dello strumento EPIC a bordo del telescopio europeo è stata sufficiente per determinare la velocità di rotazione.
Questa velocità è stata stimata in una rotazione ogni 2.6 secondi, portando la "stella Zombie" al secondo posto tra le stelle a neutroni di questa categoria, in termini di velocità angolare, come confermato da Sandro Mereghetti dell'INAF di Milano.
XMM-Newton è stato lanciato con un Ariane 5 da Kourou nel dicembre 1999 per conto dell'Agenzia Spaziale Europea.