Al via all’Aja in Olanda la ministeriale dell’ESA
Si è aperta questa mattina presso il World Forum dell’Aja il summit ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea chiamato a decidere le strategie e gli investimenti europei nel settore spaziale per il triennio 2009-2011.
Triennio a presidenza italiana: il Ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, Maria Stella Gelmini, nel prendere l’incarico di presidente del vertice interministeriale dell’ESA, succedendo al ministro Olandese Maria van der Hoeven, ha espresso le proprie felicitazioni e il proprio augurio per il buon andamento del vertice. A capo della delegazione italiana è ora il sottosegretario al ministero per l’Istruzione, Università e Ricerca, che nel ringraziare del lavoro svolto il ministro olandese, ha salutato la delegazione della Repubblica Ceca, al suo primo vertice ministeriale dell’ESA.
INTERVENTO DI INSEDIAMENTO DEL MINISTRO GELMINI
Colleghi Ministri,
Vice Presidente Verheugen,
Direttore Generale Dordain,
Signore e Signori delegati
intendo, innanzitutto, esprimere il personale ringraziamento al Consiglio per l’unanime fiducia accordatami e per il conferimento di un incarico di così grande responsabilità e rilevanza.
E’ con orgoglio che accetto questo vostro mandato, nella piena consapevolezza del profondo impegno necessario per affrontare i delicati temi del prossimo triennio che ci consentiranno di determinare, congiuntamente, una progressiva ma sostanziale evoluzione del quadro della Politica Spaziale Europea.
Porgo, a nome di noi tutti, un saluto ed un sentito ringraziamento, ai miei predecessori – Ministro Van Der Hoeven e Ministro Brinkhorst – per l’eccellente lavoro svolto in questi anni, per il determinante contributo al raggiungimento di obiettivi che tutti noi consideriamo importanti e concreti e per la perfetta organizzazione della presente conferenza.
Consentitemi, inoltre, di dare il benvenuto alla delegazione della Repubblica Ceca, al suo primo Consiglio ministeriale nella veste di nuovo Stato membro dell’ESA.
E’ personale convincimento che lo “spazio” rivesta per l’Europa un ruolo strategico di incommensurabile valore. E’ l’elemento di coesione che ci consente, oggi, di parlare insieme delle piattaforme per la sicurezza civile, dell’organizzazione e l’ individuazione dei sistemi per la difesa, della capacità complessiva rispetto alle tematiche sensibili dell’ambiente e dei molteplici aspetti che ci consentiranno di perseguire un’immagine più nitida e rasserenante del nostro futuro.
Come sapete, in un momento cosi delicato per l’economia mondiale lo spazio deve confermarsi, anche, come essenziale fattore propulsivo verso una maggiore competitività del sistema industriale e verso il perseguimento dell’eccellenza scientifica; un apporto essenziale per l’evoluzione di tutte le “discipline abilitanti” come le telecomunicazioni, le nanoscienze, le infoscienze , l’astrofisica, la geofisica, oggi legate, in modo imprescindibile all’evoluzione delle tecnologie spaziali.
Lo Spazio, infine, è anche un prezioso catalizzatore nella politica estera dell’Unione Europea , in quanto proteso a fornire una visione sempre più unitaria e coordinata delle sfide del nostro tempo.
“Il mondo visto dallo spazio, illustri colleghi, ci richiama ad una consapevolezza più severa ed oggettiva delle nostre responsabilità, scevra da ogni divisione territoriale o da ogni distanza politica o geografica”.
Ed è con la lente di questa prospettiva, che porgo il più cordiale benvenuto a tutte le delegazioni presenti a titolo di osservatori.
Invero, questa riunione del Consiglio Ministeriale dell’ESA avviene in un particolare momento storico che richiede da parte di tutti noi, nel decidere insieme gli indirizzi strategici e il livello di risorse delle attività dell’ESA, grande capacità di analisi e di previsione.
Da un lato nuove nazioni, come l’India e la Cina, si sono affacciate significativamente nell’arena della competizione spaziale, perseguendo a rapide tappe precisi traguardi, dall’altro preoccupanti segnali di una crisi finanziaria mondiale, incombono paventando drastiche modifiche ai nostri modelli di sviluppo economico. Di fronte a questo scenario, credo che il nostro obiettivo prioritario, oggi, sia quello di dimostrare al mondo che l’Europa possiede la maturità e la capacità di condividere una politica ed una strategia per l’utilizzo dello Spazio che persegua con determinazione il benessere delle nostre comunità e il progresso scientifico, e sia in grado di superare le difficoltà derivanti da possibili contingenze negative dell’economia mondiale.
In questo senso, è fondamentale rafforzare il ruolo specifico dell’Agenzia Spaziale Europea nel conseguimento degli obiettivi comuni, ruolo che è principalmente quello di mantenere un accesso autonomo allo Spazio e contemporaneamente di concepire, sviluppare e validare innovativi sistemi per l’utilizzo, sia scientifico che applicativo, dello stesso.
Perché questa attività fondamentale dell’ESA possa proseguire, è importante che l’Unione Europea condivida l’impegno per l’utilizzo istituzionale delle potenzialità offerte dai prototipi e concorra alla loro trasformazione in veri sistemi operativi.
Ne è un esempio la Dichiarazione riguardante il Monitoraggio Globale per l’Ambiente e la Sicurezza (GMES), che ci accingiamo a sottoscrivere, dove le Delegazioni all’ESA sono state in grado di trovare un equilibrio tra le attività di ricerca e sviluppo e la fase operativa del sistema, anteponendo il raggiungimento degli obiettivi comuni alle legittime aspirazioni nazionali.
Lungo questa linea, sarà importante sviluppare, a livello dell’Unione Europea, modelli di sistemi applicativi spaziali con caratteristiche “duali”, per usi civili e di difesa, perseguendo efficienza ed economicità.
Sono convinta che, forte di una pluridecennale esperienza in ambito spaziale, questo Consiglio avrà la capacità di risolvere i punti ancora aperti quali l’esplorazione robotica, l’utilizzazione della Stazione Spaziale Internazionale e il livello delle risorse per il programma obbligatorio.
Inoltre, la dimensione di alcuni programmi, del programma scientifico e l’esplorazione dell’Universo in particolare, rende necessario l’utilizzo efficace delle risorse dell’Europa con quelle di vecchi e nuovi attori esistenti sulla scena spaziale. Va anzi osservato come non sia solo l’ESA a rivolgersi ai partners internazionali, ma che reciprocamente sia riconosciuto l’ormai acquisito ruolo dell’ESA nello scenario globale.
Illustri Colleghi, auspico, in questa sede, che tale collaborazione internazionale sia rafforzata, in una sinergia di capacità scientifiche e tecnologiche e di risorse economiche, per conseguire quegli obiettivi che, per definizione, non sono patrimonio di una singola nazione, ma dell’intera Umanità.
Riusciremo così, non solo a superare le attuali e, speriamo temporanee, difficoltà economiche, ma anche a raggiungere il traguardo più importante e duraturo, proprio della ricerca scientifica, di eliminare ogni barriera tra le nazioni e di progredire insieme verso nuovi orizzonti della conoscenza.
INTERVENTO DEL SOTTOSEGRETARIO PIZZA
Presidente Gelmini,
Vice-Presidente Verheugen,
Direttore Generale Dordain,
Signore e Signori delegati,
a nome mio e del Governo Italiano, desidero innanzitutto esprimere l’apprezzamento per il lavoro svolto per la preparazione di questo Consiglio Ministeriale, dalla Presidenza olandese- Ministro Maria van der Hoeven-dal Council presieduto da Maurici Lucena, dal Council Working Group presieduto da Hans de Groene, dal Direttore Generale Jean-Jacques Dordain e dalle Delegazioni nazionali.
Consentitemi, inoltre, di porgere il benvenuto alla delegazione della Repubblica Ceca al suo primo Consiglio ministeriale nella veste di nuovo Stato membro dell’ESA.
L’Italia considera lo Spazio un settore strategico in tutte le sue componenti costitutive (progettazione, realizzazione, lancio e gestione operativa delle missioni spaziali) ed esprime il pieno apprezzamento per la visione complessiva, proposta dal Direttore Generale dell’ESA, che mira al rafforzamento del ruolo dell’Europa nel settore spaziale e alla valorizzazione degli investimenti, con ricadute in termini di servizi ed applicazioni e con benefici diretti per i cittadini e per la competitività.
La risoluzione sulla European Space Policy, adottata dallo Space Council nel 2007, e la successiva risoluzione “Taking forward the European Space Policy”, adottata il 26 settembre, segnano un importante passo nella costruzione dell’Europa dello Spazio, ma lasciano aperte questioni che pensiamo debbano essere affrontate con grande impegno e tempestività, già a partire dalla presente Ministeriale.
Riteniamo ormai ben definito il ruolo dell’Unione Europea, dell’ESA e delle singole agenzie spaziali nazionali nella cosiddetta Europa dello Spazio. Pertanto, al fine di assumere un ruolo chiave in ambito spaziale, in grado di competere sulla scena internazionale, riteniamo che l’ESA e l’Unione Europea debbano avviare un processo per definire meccanismi di finanziamento dei programmi congiunti ed una sostanziale semplificazione dei flussi decisionali.
L’Italia esprime apprezzamento per i risultati ottenuti attraverso i lavori del Working Group che hanno consentito di trovare soluzioni condivise ed unanimi per la quasi totalità dei programmi opzionali. In particolare, sottolineiamo l’accordo raggiunto per il programma di Monitoraggio Globale per l’Ambiente e la Sicurezza (GMES), che consente anche il diritto di accesso e di utilizzo ai dati delle Sentinelle da parte dei paesi partecipanti.
La complessità e la vastità degli obiettivi di tale programma implicano anche una simile complessità industriale che dovrà essere discusso in un opportuno gruppo di gestione.
Per quanto riguarda i punti ancora aperti, nel settore dei lanciatori, l’Italia sostiene la necessità di una concreta rideterminazione delle regole di governance dell’operatore europeo dei servizi di lancio.
Vorremmo ricordare che un accesso completo ed indipendente dell’Europa allo spazio potrà essere perfezionato e completato con il contributo che, a partire dal 2010, il lanciatore VEGA fornirà per la messa in orbita delle medie missioni.
Per quanto concerne la Stazione Spaziale Internazionale, l’Italia sostiene la piena valorizzazione di tale infrastruttura dal punto di vista scientifico e tecnologico.
Riteniamo necessario porre in evidenza l’attuale sostanziale problema dei ritorni industriali italiani generatosi nel programma di exploitation della ISS; parimenti per il finanziamento del periodo 3, oggetto di questa ministeriale, si determinerà un ulteriore inevitabile aumento del sottoritorno industriale, pari a circa 70 Meuro in valore assoluto. Pertanto, l’Italia auspica che possano essere valorizzate ed attuate le misure proposte dal Direttore Generale dell’ESA atte a ridurre lo strutturale deficit dei ritorni italiani.
Siamo d’accordo con la proposta tedesca di creare una Commissione per trattare più specificatamente il finanziamento della Stazione Spaziale.
L’Europa ha raggiunto negli ultimi 40 anni risultati di grande rilievo nel campo dell’osservazione dell’universo, nel campo dell’esplorazione spaziale, nel quadro di programmi nazionali, bilaterali e multilaterali (sia in ambito ESA, che attraverso cooperazione su scala internazionale); oggi, nuovi criteri di indagine e nuovi obiettivi scientifici di interesse planetario determinano il convincimento che occorra orientarsi verso una collaborazione estesa anche a partners extra-europei.
A tal proposito, per quanto riguarda la missione Exomars, tenuto conto della rilevanza su scala globale di questo programma, l’Italia vede con favore una politica di cooperazione internazionale con gli Stati Uniti, la Russia ed eventuali altri Paesi.
Allo stesso tempo, dichiariamo la nostra disponibilità a lavorare, di concerto con l’ESA e gli altri Stati Membri, per giungere ad una tempestiva revisione degli obiettivi della missione in piena coerenza con i nuovi impegni finanziari che saranno assunti durante questa ministeriale.
Siamo convinti che la coesione e l’impegno che sino ad oggi hanno caratterizzato l’attività dell’ESA consentirà di comporre i molteplici interessi rappresentati in questa sede dagli stati membri, consentendo di confermare il ruolo dell’Europa quale indiscussa protagonista in campo spaziale.
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