XMM-Newton chiede aiuto!
Durante lo scorso weekend l'ESA ha perso i contatti con la sonda-osservatorio a raggi X XMM-Newton. Diverse agenzie spaziali ed organizzazioni stanno unendo le forze in questi giorni per tentare di fissare il problema. Nel frattempo è stato percepito un flebile segnale radio, e le osservazioni da terra confermano che la sonda è intatta.
XMM-Newton sta operando in orbita da quasi nove anni senza particolari problemi, e si sta avvicinando al suo lifetime progettuale che è previsto essere di 10 anni.
Esso, con il tempo, è divenuto uno dei cavalli di battaglia dell'astronomia moderna, quindi la perdita dei contatti con la sonda è senza dubbio un problema di notevole entità.
Nella serata di sabato 18 Ottobre, XMM-Newton si stava avvicinando al perigeo della sua orbita allungata attorno alla Terra, che dura 48 ore. La sonda stava normalmente comunicando con la base di Santiago, in Cile, utilizzando una delle sue antenne. Uscita dalla visibilità delle antenne della base cilena, essa ha spostato i propri segnali radio come da routine, su un'altra antenna grazie ad un comando precedentemente inviato. Un'ora dopo, la stazione di Villafranca, in Spagna, era in attesa dell'imminente segnale dallo spazio, ma il contatto radio non è mai stato ristabilito.
L'XMM-Newton flight control team situato presso lEuropean Space Operations Centre (ESOC) dell'ESA di Darmstadt, ha subito attuato le procedure nominali di recovery delle comunicazioni, ma senza successo.
La situazione sembrava indicare un problema tecnico a bordo, oppure, nel caso peggiore, un evento catastrofico in orbita dovuto alla collisione con un detrito orbitale, oppure ad un malfunzionamento di un propulsore della sonda, o anche ad un'esplosione a bordo.
Fortunatamente, un astronomo dilettante presso l'osservatorio di Starkenburg in Germania è riuscito a scattare delle fotografie al satellite illuminato dal Sole. Queste foto hanno evidenziato il fatto che il satellite non era frammentato e che stava mantenendo la sua attitudine di volo nell'orbita prevista.
Più tardi anche altri telescopi sparsi per il globo hanno confermato la prima osservazione
Il successivo tentativo di recupero delle comunicazioni ha visto l'utilizzo di una stazione di terra più potente. L'antenna da 35 m di diametro della stazione dell'ESA di New Norcia (Australia occidentale) utilizzando la modalità "radio-science" sviluppata per le missioni verso lo spazio profondo, è riuscita a rilevare un debole segnale proveniente da XMM-Newton, stabilendo così inequivocabilmente che la sonda era ancora in vita.
Gli ingegneri dell'ESOC, coadiuvati dai tecnici delle industrie europee, e dagli esperti degli altri siti dell'ESA sono attualmente impegnati ad inviare al satellite i comandi necessari al ripristino del suo sistema di comunicazione. Nel far ciò, l'ESA ha richiesto l'aiuto delle antenne del Deep Space Network della NASA di Canberra (Australia) e Goldstone (USA), che si trovano nella posizione ottimale per inviare al satellite i propri segnali quando esso è al perigeo.
I tecnici sperano di riuscire a ristabilire i contatti nominali con XMM-Newton entro pochi giorni. Fino ad allora, il veicolo con i suoi strumenti dovrebbero essere al sicuro, infatti essi sono predisposti per i passaggi al perigeo, dove gli strumenti scientifici devono essere protetti dalla luce riflessa dalla Terra e dalle fasce di radiazioni.
Nelle immagini, che sono (C) di ESA, osserviamo la traccia di XMM-Newton nel cielo notturno, e un'impressione artistica della sonda.
Qui la pagina di XMM-Newton.
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