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Concluso lo studio per l’estensione dei voli shuttle

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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Lo studio che era iniziato da qualche mese su una possibile estensione della vita operativa delle navette shuttle dopo il 2010 si è concluso con le raccomandazioni e i problemi che sono stati comunicati dai diversi centri coinvolti nel caso si dovesse procedere in questa direzione.
Anche se sembra improbabile una volontà di estensione da parte del NASA HQ per due delle tre navette in funzione, le opinioni delle figure coinvolte sono decisamente spaccate, con il dipartimento dei voli umani e Griffin fermamente contrari alla possibilità mentre altre personalità del Space Shuttle Program favorevoli all'idea.
La relazione compilata dal SSP è ora al vaglio del NASA HQ e pare che per cercare di ottenere maggiore fiducia nel piano da parte dei responsabili del programma Constellation, fino ad ora fermamente contrari, saranno necessari smussamenti e concessioni perchè il piano possa avere possibilità di essere approvato eventualmente da tutti i soggetti coinvolti, con la necessità di lavorare insieme fra programma Shuttle e programma Constellation per ottimizzare risorse e necessità.
Il programma per l'aggiunta dei 13 voli aggiuntivi shuttle dal punto di vista tecnico significherebbe il prolungamento dei contratti di fornitura per i ricambi e il mantenimento della navetta che non volerebbe, in buono stato, per poter donare ricambi alle gemelle.
Ci saranno inoltre da effettuare delle Orbiter Maintenance Down Periods (OMDP) fra i diversi voli previsti per poter prolungare la vita utile.
Dal punto di vista del costo l'attuale legge in fase di approvazione finale in attesa della firma del Presidente assicurerebbe una roadmap per l'approvazione di questa iniziativa, in particolare congelerebbe ogni attività che potrebbe essere d'impedimento al prolungamento dell'attività shuttle.
Il problema per le scialuppe di salvataggio è ora probabilmente superato con l'ulteriore deroga al trattato di non proliferazione INKSA che impediva l'acquisto di voli Sojuz e la possibilità, anche se attualmente meno probabile dopo l'autorizzazione, di utilizzare il programma COTS nella versione D- per una scialuppa di salvataggio.
Il grande punto di discussione è la possibilità prolungando l'attività shuttle di ridurre il gap fra la navetta e Orion per l'utilizzo verso la ISS di mezzi propri senza dipendere dalla Russia, con il primo lancio verso la ISS di Orion 1 previsto per il 2015 e il primo cambio di equipaggio un anno dopo. I vertici del programma Constellation hanno però da sempre sostenuto che una riduzione del budget a favore dello shuttle non avrebbe fatto altro che spostare il gap, non annullarlo, e i dubbi sulla criticità nella sicurezza dello shuttle sollevati da Griffin permangono invariati.
Tutti questi fattori verranno approfonditi nei prossimi mesi, e anche se una data non è ancora prevista per una decisione definitiva probabilmente spetterà alla prossima presidenza decidere come procedere per i prossimi anni in ambito di programmi manned.

 

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