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Un ultimo sguardo a GOCE

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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Un'altra importante tappa nel percorso di preparazione al lancio del satellite GOCE, previsto per il 10 settembre, e' stata raggiunta. Infatti esso e' stato rinchiuso tra le due meta' del guscio carenato del lanciatore, risultando completamente celato alla vista.

La carenatura non si aprira' piu' sino a circa tre minuti dopo il lancio. Dopo ulteriori due minuti dal distacco dei due elementi aereodinamici protettivi, avverra' la separazione del secondo stadio, lasciando allo stadio superiore Breeze-KM l'onere di porre GOCE (Gravity field and steady-state Ocean Circulation Explorer) nella sua orbita di inserimento ad una quota di 285 km. A quel punto la telemetria di GOCE si attivera' e riceveremo i primi segnali dal satellite.

L'operazione di accoppiamento con lo stadio superiore e' stata particolarmente delicata: GOCE e' lungo quasi 5 metri, e la tolleranza nel guscio protettivo inferiore ai 15 centimetri.

Il responsabile ESA per le attivita' di lancio, Jürgen Schmid, ha elogiato il personale di Thales-Alenia per la dedizione e preparazione che hanno consentito di procedere senza alcun intoppo sino a questo delicato momento.

Goce dovra' ora essere agganciato al resto del vettore per poi percorrere i 5 km che separano l'area allestimento dalla rampa.

Nei suoi 20 mesi di vita, GOCE ci fornira' una dettagliatissima descrizione del geoide terrestre, ovvero della superficie determinata dai punti con uguale potenziale gravitazionale. Il geoide, a sua volta, e' cruciale per studiare la circolazione oceanica e la variazione dei livelli dei mari, nonche' per altre applicazioni pratiche.

GOCE si inserisce nell'ambito del programma Pianeta Vivente dell'ESA, mirante allo studio di atmosfera, biosfera, idrosfera, criosfera e delll'interno della Terra, allo scopo di acquisire nuove conoscenze sull'impatto che l'attivita' umana sta avendo su ognuno di questi elementi.

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