L'ESA ha iniziato gli studi di rientro lunari per il nuovo mezzo manned CSTS, Crew Space Transportation System, che potrà eventualmente essere costruito in collaborazione con la Russia e che potrà effettuare missioni lunari.
La scelta, dettata dalla necessità di rientri non preventivati e d'emergenza dalla Luna, massima sicurezza, riutilizzabilità ed economicità nel recupero, è ricaduta su un approccio "skip reentry", già utilizzato per le missioni Apollo e per numerose altre capsule. Si tratta di un rientro graduale in cui la fase di decelerazione è effettuata in almeno due fasi con la prima che serve per decelerare la capsula ma che non porta ad un rientro facendo quindi "rimbalzare" la capsula sull'atmosfera rialzandola di quota per farla poi rientrare con sollecitazioni minori nel secondo approccio agli strati alti.
Per eseguire tale manovra è però necessario un sistema di guida e controllo altamente efficiente ed è su questo che si concentreranno gli studi per il possibile futuro mezzo manned con il requisito di avere un "downrange" (la distanza terrestre entro la quale si possa gestire un qualunque rientro) al di sopra dei 10.000km.
Il budget per le aziende che invieranno le proprie proposte di studio entro il 19 settembre è di 500.000Euro, il lavoro prenderà come riferimento gli studi utilizzati per le missioni Apollo e per le future missione di Orion e focalizzerà poi l'attenzione sulla creazione di algoritmi e sistemi di controllo per il sistema di guida e navigazione della capsula.
Gli algoritmi verranno poi testati con una simulazione software altamente fedele per verificarne l'efficacia. Lo scopo ultimo dello studio sarà poi, oltre ai sistemi di controllo della capsula, anche il dimensionamento dello scudo termico e dei propulsori che la equipaggeranno.