Testato con successo il paracadute per l’Ares I
Testato con successo il paracadute per l'Ares I
HUNTSVILLE, Alabama – La NASA, assieme agli ingegneri delle industrie appaltatrici, hanno completato il primo test di caduta di un paracadute frenante per il vettore Ares I. Il paracadute è stato progettato per rallentare la rapida ricaduta del primo stadio esausto, sganciato dall'Ares durante la sua ascesa verso lo spazio.
Questo test avvenuto con successo, è una pietra miliare nella fase di sviluppo e produzione del razzo Ares I, il primo lanciatore del Programma Constellation della NASA che manderà astronauti sull'International Space Station, verso la Luna, ed oltre, nel corso dei prossimi decenni. Il paracadute frenante è un elemento vitale del sistema di decelerazione dell'Ares I, e permetterà il recupero del motore riutilizzabile del primo stadio, per poterlo riusare nei futuri voli dell'Ares I.
Gli ingegneri del Marshall Space Flight Center della NASA, di Huntsville, Alabama, hanno gestito il team che ha condotto il test o scorso 24 Luglio presso lo Yuma Proving Ground, dell'U.S. Army, nei pressi di Yuma, Arizona. Si è trattato del sesto test della serie di tests ancora in corso, che ha il fine di sviluppare il sistema di recupero a paracadute dell'Ares 1 che include un paracadute pilota e tre elementi frenanti. Il prossimo test è stato fissato per il mese di Ottobre, e la serie di tests continuerà fino al 2010. Il paracadute frenante verrà anche usato durante il primo test flight del razzo Ares, l'Ares I-X, che dovrebbe avvenire nel 2009.
I tecnici hanno rilasciato il paracadute del diametro di quasi 21 metri con il suo carico da oltre 16300 Kg che simulava il peso del motore del primo stadio, da un aereo C-17 dell'U.S: Air Force, da un altitudine di circa 7600 metri. Il paracadute e tutto l'hardware annesso hanno funzionato nominalmente atterrando in sicurezza.
I paracadute del sistema di recupero dell'Ares I sono simili a quelli dei boosters a quattro segmenti dello Space Shuttle, anche se sono stati riprogettati per accogliere le caratteristiche del primo stadio dell'Ares I. Drasticamente più grande e molto più potente di un booster dello Shuttle, l'Ares I avrà un booster composto da cinque segmenti e quindi ricadrà molto più velocemente da un'altitudine superiore , dopo la separazione dal lanciatore.
Durante il lancio, il booster che costituisce il primo stadio dell'Ares I si separerà dall'upper stage, ad un'altitudine di oltre 57 Km, a T + 126 secondi. Dopo una fase di caduta libera, raggiunta la quota di circa 4800 metri verrà eiettato il nose cap rilasciando il paracadute pilota, che permetterà la diminuzione della velocità di discesa da circa 650 Km/h, a circa 330 Km/h, e che raddrizzerà il booster in posizione verticale. Infine, verrà liberato il cluster di tre paracadute da circa 45 metri di diametro ciascuno, che rallenteranno la caduta del booster fino allo splashdown nell'Oceano Atlantico.
A partire dal 2015, il razzo Ares I lancerà la capsula Orion, con i suoi sei astronauti di equipaggio, ed il suo piccolo payload pressurizzato verso l'International Space Station. Il vettore Ares I, a due stadi in linea, verrà spinto nei suoi primi due minuti di volo, come detto, dal primo stadio a propellente solido.
La ATK Launch Systems, di Promontory, Utah, è il principale appaltatore per il booster del primo stadio. Il subappaltatore , la United Space Alliance, di Houston, ha la responsabilità della progettazione, dello sviluppo e della sperimentazione dei paracadute e delle strutture ad essi associate presso il Kennedy Space Center, in Florida.
Il Johnson Space Center di Houston gestisce il Programma Constellation, che include lo sviluppo del razzo Ares I, del vettore heavy-lift Ares V, della capsula abitata Orion e del lander lunare Altair. Il Marshall Space Flight Center ha la responsabilità dei progetti relativi all'Ares, mentre lo Yuma Proving Ground dell'U.S. Army, fornisce il sito per i tests, le strutture di supporto e gli equipaggiamenti alla NASA per l'esecuzione dei tests.
Il video del test sarà disponibile a partire da lunedì 28 Luglio sul
Questo articolo è copyright dell'Associazione ISAA 2006-2024, ove non diversamente indicato. - Consulta la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.