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La Polonia e l’ESA sottoscrivono il Piano di Cooperazione fra Stati Europei

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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Il 28 aprile 2008 la Polonia ha rafforzato le sue relazioni con l'ESA sottoscrivendo lo Carta del Piano di Cooperazione fra Stati Europei, come continuazione della precedente sottoscrizione dell'ECSA, l'Accordo di Cooperazione fra Stati Europei (European Cooperating State Agreement), avvenuta nell'aprile 2007.
La Carta del Piano di Cooperazione fra Stati Europei (PECS) è stata firmata a Varsavia da Rafal Baniak, Segretario di Stato del Ministero dell'Economia polacco, e da Chris de Cooker, Responsabile del Dipartimento relazioni internazionali dell'ESA.
Con la firma della Carta, la Polonia diventa il quarto paese europeo a sottoscrivere il PECS. L'Ungheria ha sottoscritto la Carat a novembre del 2003, la Repubblica Ceca a novembre del 2004 e la Romania a febbraio del 2007.
La Polonia vanta una lunga tradizione nelle attività spaziali. Le sue istituzioni hanno collaborato a numerosi progetti scientifici dell'ESA, fra cui Ulysses, ISO (archiviazione dei dati), SOHO, XMM, Cluster, Double Star, Huygens, Mars Express, Herschel (hardware per la strumentazione HIFI), Planck, XEUS, Integral, Rosetta e BepiColombo. Inoltre, ricercatori polacchi hanno cooperato allo sviluppo degli strumenti del rover di ExoMars.
Nel campo delle osservazioni della Terra, i principali ricercatori polacchi sono utenti attivi dei dati Envisat. Inoltre, numerosi studenti polacchi sono stati formati o hanno ricevuto borse di studio dall'ESA o dalle agenzie spaziali degli stati membri. Al momento, diversi studenti sono coinvolti nel progetto didattico dell'ESA noto come SSETI (Student Space Exploration and Technology Initiative).
La firma della Carta del PECS rappresenta una pietra miliare nelle relazioni tra la Polonia e l'ESA, infatti ora la Polonia sarà in grado di partecipare a un maggior numero di programmi e attività dell'Agenzia Spaziale Europea.
Inizialmente il PECS consentirà alla Polonia di prendere parte ai programmi spaziali di tipo scientifico, di volo abitato, di navigazione, di telecomunicazione e di ricerca e sviluppo tecnologico per un periodo di cinque anni.

Fonte: ESA

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