Il cambio al vertice di Thales Alenia Space è la prima conseguenza per l’Italia dell’ampia riorganizzazione annunciata ieri da Denis Ranque, a.d. di Thales, per rinforzare l’internazionalità e la «trasversalità» del gruppo elettronico francese. Dal 1° maggio sarà quindi Reynald Seznec (a sinistra nella foto Thales) a guidare la joint venture, nella quale Thales detiene i due terzi del capitale e Finmeccanica l’altro terzo.
Obbiettivi principali del piano Raque sono l’aumento delle esportazioni, la maggior attività e visibilità nei «paesi multi-domestici», i rapporti più stretti con i principali partner europei – una frase, osserva Dedalonews, che sembra una perifrasi per Finmeccanica – e l’ottimizzazione di quelli con i grandi soggetti internazionali.
Da questa impostazione discendono la promozione del presidente di Thales International Jean-Paul Perrier a vice presidente del gruppo e vicario di Ranque. Sotto di lui nasceranno tre aree territoriali. La seconda – che si occuperà dell’Europa continentale, comprese Francia, Turchia, Russia e Asia Centrale – sarà affidata a Bruno Rambaud, attuale responsabile dei sistemi terrestri e "joint".
A sostituire Rambaud sarà chiamata Pascale Sourisse, 46 anni, attuale responsabile della divisione spaziale e a.d. di Thales Alenia Space. Sourisse sarà rimpiazzata da Seznec, responsabile delle operazioni Thales dal 2004. Laureato all’École Polytechnique e all’École des Ponts et Chaussées, ha anche un dottorato in fisica, ed ha iniziato la propria carriera nella ricerca. Nel 1990 approdò all’allora Thomson-CSF, nella divisione sonar e antisom, fino a divenirne direttore generale nel 1996. Passò poi al settore difesa aerea, al controllo del traffico aereo e alla direzione provvisoria del settore sicurezza. Seznec e Sourisse siederanno entrambi tra i 17 membri del comitato esecutivo Thales.
La nomina di Seznec è stata accolta con soddisfazione dalla UILM, il cui segretario nazionale Giovanni Contento ha attribuito alle pressioni sindacali e di Finmeccanica la decisione di procedere all’avvicendamento, lamentando la «gestione unilaterale del precedente amministratore» che avrebbe «messe in discussione le prospettive industriali degli insediamenti italiani del gruppo».
Fonte: dedalonews.it