Il mio primo anno in ASI
Dodici mesi di attività nel bilancio del presidente Giovanni F. Bignami
Il 26 aprile ho festeggiato il mio primo anno in ASI. Voglio condividere alcune delle cose fatte, almeno le più importanti, e ringraziare per i numerosi successi che, col lavoro di tutti, ASI ha saputo ottenere in questo anno. Vorrei però incominciare subito dal fondo: un anno di lavoro dell’intera Agenzia ha portato ad un risultato importante sul piano Europeo concretizzatosi lo scorso marzo: l’Italia avrà la presidenza del Consiglio dell’Agenzia Spaziale Europea a livello Ministeriale, a partire dalla riunione di Den Haag del prossimo novembre per tutto il triennio 2009-2011. Questa decisione è particolarmente importante: era dal 1975 che ad un Ministro italiano non veniva riconosciuto questo privilegio. Ciò è importante, l’Italia può fare in modo che questa Presidenza lasci un segno nella politica spaziale in Europa e nel mondo. Il lavoro fatto, le credenziali che l’Italia ha accumulato e le idee per il futuro sono esposte qui di seguito.
PROGRAMMI SPAZIALI
Comincio con AGILE (missione scientifica dedicata alla astronomia gamma), solo perché ha appena compiuto un anno anche lei. Una piccola missione interamente nazionale, che sta conoscendo un grande successo scientifico, specie rispetto al suo costo. Siamo fieri di continuare con AGILE, insieme con INAF ed INFN, una grande tradizione italiana di astrofisica delle alte energie, l’eredità di Fermi, Rossi e Occhialini. Tra pochi giorni, poi, AGILE sarà completata con un’altra grande missione di astronomia gamma, GLAST della NASA, con forte partecipazione italiana. Prima missione nazionale dopo BeppoSAX, lanciato nel ’96, AGILE ha aperto la serie delle piccole missioni scientifiche ASI.
Serie che continua con PRISMA, dedicata alle osservazioni della terra, decisa e finanziata (fino al lancio) nel dicembre dell’anno scorso e con LARES (missione di fisica fondamentale), anch’essa decisa e completamente finanziata e che volerà tra circa un anno nel lancio inaugurale di VEGA per fare misure di fisica fondamentale. Nella serie c’è anche MIOSAT, un microsatellite ad alto contenuto tecnologico, anche lui approvato ed interamente finanziato.
Sempre parlando di piccole missioni, la comunità scientifica e industriale ha risposto con entusiasmo al bando ASI del settembre scorso. Alla fine sono stati selezionati 5 studi di fattibilità per le prossime due piccole missioni scientifiche dell’ASI, che verranno decise e finanziate (fondi già allocati) entro la fine dell’anno. In sette mesi siamo passati dalla pubblicazione del bando alla contrattualizzazione degli studi: un grazie speciale a tutti quelli che hanno contribuito a questo bel risultato. Lo stesso vale per i 6 studi relativi alle missioni di opportunità, anch’essi contrattualizzati nei tempi previsti, e che produrranno tre nuove partecipazioni scientifico/tecnologiche italiane a missioni di altre agenzie.
Insomma, una annata niente male per i piccoli satelliti nazionali: uno in orbita, un altro lanciato entro un anno ed altri quattro già finanziati, a seguire nei prossimi tre-sei anni.
Il panorama scientifico spaziale è completato dal lancio della missione DAWN della NASA con a bordo un payload italiano per visitare gli asteroidi, dal Memorandum firmato con NASA per il programma ALTEA sulla ISS e dall’accordo preliminare, sempre con NASA, per il programma JUNO, dedicato alla esplorazione di Giove. Abbiamo anche firmato una convenzione quadro con INAF sulle comuni attività di osservazione dell’Universo dallo spazio. Importante, in questo contesto, la firma dell’accordo multilaterale ASI-ESA sul programma GAIA di astronomia spaziale e quello, sempre multilaterale, per il payload della la missione ESA BepiColombo. Per quanto riguarda l’inizio del programma Cosmic Vision della ESA, la delegazione italiana ha partecipato al processo di selezione delle missioni candidate per la valutazione finale. ASI supporterà le proposte italiane attualmente in corsa. Infine, per le scienze della vita, è stato firmato un accordo con la Agenzia Spaziale Russa RosCosmos per ricerche a bordo delle capsule Foton-M e Bion-M, accordo già operativo.
Ma, soprattutto nell’ultimo anno, è venuto a maturazione il programma spaziale più importante che l’Italia abbia mai fatto: COSMO-Skymed, la costellazione dedicata alle osservazioni della Terra che sta coprendo tutto il nostro pianeta con immagini radar ad alta risoluzione. E’ un’eredità che viene da lontano, da più di 10 anni di lavoro congiunto ASI -Thales Alenia Space Italia e che abbiamo raccolto con entusiasmo, lanciando due dei quattro satelliti e completandone la fase di commissioning. Un terzo satellite sarà lanciato tra pochi mesi e un quarto tra circa un anno, mettendo l’Italia in una posizione assolutamente privilegiata, con il primo programma (al mondo) veramente duale di osservazione della terra. Un grazie speciale al Ministero della Difesa per la collaborazione intensa che caratterizza questo programma. Stiamo anche finalizzando, con TELESPAZIO attraverso la società partecipata e-Geos, la sfida dell’utilizzo dei dati dal punto di vista commerciale, nazionale ed internazionale, mentre ASI stessa si occupa dei dati scientifici ed istituzionali (mentre, ovviamente, il Ministero della Difesa gestisce i suoi): un argomento complesso per le molte dimensioni del problema. E’ già arrivata una forte risposta dalla comunità nazionale ed internazionale, ovviamente interessata ai dati COSMO-Skymed. Con i primi dati di COSMO abbiamo rilanciato le professionalità già esistenti nel Centro di Matera, il cui contributo si rivela sempre più importante per lo sfruttamento dei dati di osservazione della Terra. Anche le competenze di geodesia del centro “G.Colombo” diventano fondamentali per il supporto della missione LARES. Proprio nel contesto della Osservazione e Scienze della Terra, abbiamo appena firmato un accordo-quadro con lo INGV per valorizzare i dati spaziali di ASI e le reciproche competenze. Sulla scia di COSMO-Skymed, l’industria italiana (Thales Alenia Space Italia) è riuscita recentemente a conquistare la “prime contractorship” in ESA del satellite radar Sentinel1, il primo del programma GMES, che sarà la prossima grande sfida nella UE. Anche sul terzo satellite della serie Sentinel, l’Italia è presente con ruoli significativi, approvati e finanziati da ESA, in particolare per un payload ottico/infrarosso prodotto dalla industria italiana. Inoltre, in un contesto di rapporto bilaterale con la Argentina, abbiamo approvato una versione ottimizzata del programma SIASGE, per il quale l’ASI fornisce tecnologia satellitare italiana (Thales Alenia Space Italy) per l’osservazione radar in banda L e la Argentina assume la responsabilità dei lanci. Complimenti alla squadra ASI che si è molto prodigata per il buon esito di questa difficile negoziazione.
ASI, con l’industria italiana e con ESA, ha dato in questo anno anche una grossa spinta verso il completamento della costruzione in orbita della International Space Station. Il Nodo 2, costruito a Torino da Thales Alenia Space Italia, ha raggiunto la ISS con a bordo il nostro astronauta ESA Paolo Nespoli, che ha volato, ricordiamolo, sulla base dell’accordo diretto NASA- ASI. Dopo la fornitura dei tre MPLM (sempre torinesi), l’Italia, come singola nazione, si conferma come partner sempre più importante della NASA nella costruzione della ISS. Ma l’industria italiana ha dato un contributo fondamentale anche ai due lanci europei verso la ISS, avvenuti in quest’anno. Si tratta del modulo Columbus, lanciato con lo Shuttle, e, più recentemente, dello Automated Transfer Vehicle (ATV) che, lanciato con Ariane, ha poi raggiunto la stazione spaziale autonomamente. L’Europa entra nel ristrettissimo club, finora solo con USA e Russia, delle potenze spaziali capaci di raggiungere la ISS e si apre la strada verso un importante futuro nei voli abitati. A questo proposito, ASI ha portato al Council Working Group la proposta di una “vision” verso l’esplorazione umana dello spazio, partendo dalla capacità che l’Europa deve darsi di un proprio accesso indipendente allo spazio. E chiaro che in questo contesto il Centro ALTEC, partecipato da ASI, vedrà molto potenziata la sua attività.
A proposito di voli abitati, è giusto menzionare un recente successo che è innanzitutto personale di una nostra collega, Simona Di Pippo, ma anche di squadra, ed in generale italiano. Si tratta della assegnazione del direttorato ESA “Human Spaceflight” a Simona, la prima persona a diventare Direttore in ESA provenendo dai ranghi della nostra Agenzia, ma anche la prima donna italiana ed una delle prime due donne europee a diventarlo.
I nostri satelliti bisogna comunque portarli in orbita: un anno intenso anche per i lanciatori, centrato, soprattutto, sullo sviluppo del programma VEGA. In particolare, il motore del secondo stadio, Zefiro 23, ha superato con successo la prova di qualifica al banco statico di Salto di Quirra. Un motore interamente concepito e realizzato dall’industria nazionale, il cui successo permette di ben sperare per un lancio di qualifica del VEGA (con dentro LARES) all’inizio dell’anno prossimo. Un contributo importante al programma VEGA è dato da ELV, una società partecipata da ASI. Nel frattempo, altre industrie nazionali hanno costruito per ESA la torre di lancio per VEGA a Kourou, lo spazioporto europeo in Guyana. Sarà completata tra poco e sarà pronta per il lancio di qualifica del nostro piccolo vettore italiano-europeo, che il mondo già ci invidia. In questo contesto, abbiamo firmato un protocollo di assistenza tra ASI ed ESA per lo sviluppo di VEGA e per il programma VERTA, relativo ai primi lanci del nostro vettore. Pensiamo anche, naturalmente, ad una evoluzione del VEGA: è stato firmato l’accordo con RosCosmos per il progetto LYRA, il prossimo VEGA con terzo stadio liquido a LOX-metano, una novità assoluta.
Il programma GALILEO è uscito dal tunnel PPP (Public Private Partnership) ed ha avuto la sua approvazione dalla UE. Finalmente si parte, in ESA come in Italia. Pochi giorni fa, il lancio di GioveB, il vero precursore della fase di In Orbit Verification del futuro sistema completo. Oltre che la attività di costruzione del sistema in orbita, ASI segue con grande attenzione la preparazione del sistema di terra. Abbiamo firmato una prima intesa con la Regione Lazio per la realizzazione della fase B del Galileo Test Range vicino a Roma, mettendo una importante base per il futuro. Sempre su argomenti connessi alla navigazione satellitare, abbiamo firmato una convenzione con il Ministero dei Trasporti per la partecipazione a programmi come SESTANTE, DANFER, NADIA e INFOSAT. Anche con ENAV abbiamo da poco firmato una convenzione per il supporto satellitare alla navigazione aerea, proprio per aumentarne, tra l’altro, l’efficienza e la sicurezza. Per quanto riguarda la nostra presenza in ESA, abbiamo per la prima volta la presidenza del Programme Board PB NAV (congratulazioni ad Augusto Cramarossa).
Nelle Telecomunicazioni, il risultato più importante è stato la approvazione (e il finanziamento) da parte di ASI del programma ATHENA- FIDUS, un altro programma in comune con la Difesa, duale e bilaterale con la Francia. Un accordo Esecutivo a coprire il programma è stato firmato con il Ministero Difesa, nel quadro del più generale accordo inter-governativo italo-francese. Sempre con il CNES, la ASI ha firmato un accordo per un satellite di telecomunicazioni per servizi governativi a banda larga. Nel campo nazionale, abbiamo firmato un ampio accordo tra ASI, come Centro di Competenza, e la Protezione Civile che include anche il programma EMERSAT, già approvato e finanziato. Continua la presenza in ESA, nella varie dimensioni del programma ARTES, con numerosi programmi di sviluppo approvati e finanziati da ASI.
PROGRAMMI TRASVERSALI, BASI E CENTRI
Come sempre, ASI ha prestato grande attenzione allo sviluppo delle tecnologie, sia in ambito nazionale sia in ambito europeo. Abbiamo fatto partire un bando nazionale di grande respiro, a coprire molti e diversi aspetti della tecnologia di base, per il quale si sta completando il processo di selezione. Le più di 150 proposte arrivate per questo bando hanno richiesto un aumento del finanziamento del bando, attualmente a 40 Meuro. In ambito ESA, la delegazione italiana ha supportato e rifinanziato il programma opzionale GSTP che va a sommarsi alle quote di finanziamento obbligatorio del TRP ESA.
La base di Malindi ha ricevuto particolare attenzione nell’ultimo anno. Siamo soprattutto riusciti a firmare, a livello Ministeri degli Esteri, un nuovo accordo per la gestione della base e per collaborazioni future, avendo chiuso la situazione pregressa. In particolare, il Governo del Kenia avrà la possibilità di formare tecnici, anche in Italia, e poi procedere all’utilizzazione, per scopi umanitari, di dati COSMO-Skymed di interesse del Kenia e di eventuali altri paesi africani. Possiamo ripartire alla grande a Malindi. Anche qui, grazie ai negoziatori, infaticabili nel clima equatoriale. A Roma, invece, abbiamo firmato un importante accordo con la Aereonautica Militare per la gestione della base stessa.
Per quanto riguarda le basi, altre due novità importanti: innanzitutto la firma di un accordo con INAF che include la partecipazione di ASI al Sardinia Radio Telescope (SRT). Si tratta di un grande e moderno radiotelescopio di oltre 60 metri di diametro, ideale come antenna per lo spazio profondo, in particolare per gestione di missioni di esplorazione interplanetaria. Da pochi giorni abbiamo anche firmato un accordo con la Agenzia Spaziale Norvegese per la presenza di ASI nella base di lancio di palloni alle isole Svalbard. Nel contesto di una politica di supporto di campagne di lancio con palloni stratosferici, la base alle Svalbard rappresenta un ideale complemento a quella esistente di Trapani-Milo.
POLITICA GESTIONALE, ORGANIZZATIVA ED INTERNAZIONALE
Ho parlato finora di un anno di lavoro su programmi in corso (tre satelliti in orbita e tre “pezzi” nuovi alla ISS) e su quelli nuovi appena fatti partire (tre subito e due più tardi per la filiera dei piccoli satelliti, tre missioni di opportunità, Lyra per VEGA, Athena-Fidus, Emersat, e molti altri), ma anche di basi (rilancio di Malindi, SRT, Svalbard) di infrastrutture e centri, di sviluppo tecnologico (bando “ampio e ricco” per tecnologie) e cose del genere. In questo anno però ASI ha fatto grossi progressi anche nel campo gestionale, organizzativo e “politico”.
Grazie al lavoro delle Unità preposte e sotto l’autorità del Direttore Generale, abbiamo molto semplificato la procedura di assegnazione contratti, riducendo il “time-to-contract” che è la misura diretta della efficienza della nostra Agenzia. Sappiamo che c’è ancora molto da fare, ma sappiamo che siamo sulla strada giusta.
Per approvare i contratti di ASI ci vuole un Consiglio di Amministrazione (CdA) efficiente. Il nostro, in meno di un anno (é stato nominato in giugno 07) é già vicino al record assoluto delle 100 delibere (tra queste, ad esempio, alcune destinate a cercare una soluzione per la situazione difficile ereditata sulla nuova sede di ASI). Un grazie ai Consiglieri, ed alla Vicepresidente Carolina Matarazzi, per la loro pazienza ed efficienza. Un contributo fondamentale di giudizio sulla qualità tecnico-scientifica di tutti i programmi ASI, sulla definizione dei bandi, etc., viene costantemente dal Comitato Tecnico-Scientifico (CTS), sotto la dinamica vicepresidenza di Marina Ruggieri. Abbiamo, d’accordo con CdA e CTS, introdotto un’altra novità in ASI: la rappresentanza della comunità attraverso ben otto Gruppi di Lavoro tematici, dedicati soprattutto, ma non solo, ad analizzare le strategie per il futuro. Da un anno, quindi, le scelte di ASI vengono davvero da una piramide che ha alla base numerosi (una cinquantina) rappresentanti della comunità scientifica e tecnologica direttamente coinvolti e che hanno il mandato di coinvolgerne altri. Grazie a CTS e CdA abbiamo appena approvato, per la prima volta nei tempi giusti, il prossimo Piano Triennale delle Attività (2008-2010) (PTA) e stiamo lavorando, sempre nei tempi giusti, al prossimo Piano Aerospaziale Nazionale (PASN) (2009-011). Anche nel metodo di preparazione del PASN ci sono novità: non solo inputs da GdL e CTS, non solo linee guida dal CdA, ma anche inputs da due gruppi ad hoc voluti proprio per l’occasione. Uno é il Gruppo di Lavoro per le Strategie industriali, con la partecipazione di Confindustria e dei rappresentanti delle associazioni di impresa e l’altro é il GdL per le Strategie Scientifiche, per la composizione del quale abbiamo fatto ricorso alla Accademia dei Lincei. Entrambi i gruppi sono già nominati e lavorano al nostro PASN.
Tutto quello che facciamo in ASI non deve restare solo all’interno, in questa età della comunicazione. E’ per questo che abbiamo dedicato la giusta attenzione a comunicare ognuna delle attività sopra elencate, in primo luogo attraverso il nuovo sito web, prodotto dalla unità Relazioni Esterne. Quello attuale è solo il primo passo verso un nuovo portale in costruzione, ma è già ricco di contenuti e continuamente aggiornato. È diventato il punto di riferimento per quanti siano interessati ad ASI in Italia e all’estero, favorendo la massima diffusione e trasparenza delle nostre attività. Ma il sito non è l’unica nostra presenza nella società: i nostri stand girano l’Italia, presentando le nostre attività ai giovani e meno giovani: ad esempio, lo stand ASI è stato tra i più visitati al Festival di Genova, che ha avuto 250.000 visitatori, ma è stato presente anche Roma e Padova. Siamo sempre disponibili, in Italia e all’estero, ad essere relatori là dove viene richiesta la nostra “conoscenza”. Abbiamo instaurato un rapporto con i media dinamico e continuo, con circa dieci comunicati stampa al mese; siamo stati presenti con numerosi contributi di cronaca e di opinione su quotidiani e settimanali nazionali e internazionali E’ una attività alla quale credo moltissimo: in questo anno ho scritto più di due dozzine di articoli in Italia (dei quali sette sul Corriere della Sera) più pezzi di opinione per lo International Herald Tribune, uno per Nature ed uno per Science. Abbiamo promosso una campagna di informazione sulle attività ASI, in particolare in occasione della missione Esperia dell’astronauta Nespoli, durante la quale ASI ha prodotto una speciale evento con più di mille ospiti nella sede di ALTEC a Torino. Sempre in occasione di Esperia abbiamo pubblicato un inserto a fumetti per i più giovani. All’estremo opposto del programma educativo, abbiamo firmato convenzioni con le Università di Roma Tor Vergata e La Sapienza per dottorati di argomento spaziale. Siamo stati presenti nei telegiornali ed in vari programmi televisivi nazionali. Nel quadro di una nuova roadmap di rapporti con la RAI, abbiamo incontrato il DG RAI e siamo in fase finale per un accordo sulla produzione di un nuovo canale tv satellitare RAI-ASI e di un programma per RAI Tre.
Sul piano della gestione del Personale ASI, abbiamo firmato il primo vero Contratto Nazionale Collettivo di Lavoro, seguito dalla finalizzazione del contratto integrativo, cosa che ha fatto partire i bandi per lo sviluppo professionale ed economico del personale stesso. Nel contesto del PTA, il CdA ha recentemente approvato un piano di fabbisogno del personale 2008-10 decisamente orientato ad assecondare l’operazione di stabilizzazione dei “precari”, le esigenze connesse alla gestione degli sviluppi professionali e i possibili processi di mobilità del personale comandato. Speriamo proprio che il legislatore ci accontenti fino in fondo. In proposito, un grazie molto sentito alle Organizzazioni Sindacali per la vera collaborazione dimostrata nel risolvere le storiche, incrostate problematiche della normativa relativa al personale ASI.
L’attività di quest’ultimo anno ha prodotto un grande rilancio di ASI sul piano internazionale. La nostra presenza nel completamento della ISS, citato più sopra, nella missione SWIFT, gestita in modo impeccabile da Malindi e nella missione GLAST, complementare ad AGILE ( i cui dati sono stati resi accessibili anche a scienziati americani) hanno molto rafforzato i nostri rapporti con la NASA. Ma è soprattutto sul piano europeo che la posizione italiana ha raggiunto il livello che si merita quale terzo paese contributore in ESA. Sono stati infatti firmati due accordi con i due principali attori spaziali europei, Francia e Germania. Con la Francia abbiamo, tra l’altro, identificato una missione comune per astronomia in raggi X, Simbol-X, che rappresenterà il primo esempio di volo in formazione. Con la Germania, siamo soprattutto interessati a collaborare, tra l’altro, nel campo delle Osservazioni della Terra e dei lanciatori. Questa politica del “Triangolo Equilatero” tra Italia, Francia e Germania ha già dato un importante risultato, come detto all’inizio: l’Italia avrà la presidenza del Consiglio ESA a livello Ministeriale, a partire dalla riunione di Den Haag del prossimo novembre per tutto il triennio 2009-2011.
Fonte: ASI
E un sincero augurio e contemporaneo ringraziamento per il lavoro fin qui svolto e per quello che verrà fatto nei prossimi anni anche da forumastronautico.it
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