Di Pippo: il volo umano torni ad essere uno dei pilastri della politica spaziale
Restituire al volo spaziale umano un ruolo di pilastro nella politica spaziale europea, sfruttare bene il laboratorio orbitale Columbus, emanciparsi da USA e Russia con la realizzazione di un vettore e di una capsula manned “made in Europe”, programmare il futuro entro il giugno prossimo per arrivare ad una ministeriale di novembre con le idee chiare su cosa vuol fare l’Europa dal 2015 in poi, con un occhio ad una nuova stazione e uno all’esplorazione umana di Marte: queste le sfide e gli obiettivi che ha di fronte l’Agenzia spaziale europea (ESA) nel breve e medio periodo, per rispondere ai quali ha bisogno di nuovi astronauti che vadano a rinforzare i soli otto rimasti in servizio (dei 16 iniziali), troppo pochi per pensare in grande. È quanto emerso nel corso della conferenza stampa dedicata giovedì scorso a Frascati (Roma) nello stabilimento ESRIN dell’ESA alla presentazione del bando di concorso per nuovi astronauti ESA, bando al quale si potrà aderire dal 19 maggio al 19 giugno compilando in internet l’apposito form di preregistrazione all’indirizzo www.esa.int/astronautselection accompagnato da un certificato medico JAR-FCL 3 di classe 2 rilasciato dall’Aeronautica militare.
«È una campagna storica perché per la prima volta l’ESA sceglie i candidati in modo diretto e indipendente dalle agenzie nazionali, che invece, nelle due campagne precedenti erano le proponenti all’ESA dei candidati nazionali», ha ricordato Dieter Isakeit (capo dell’ufficio comunicazione di ESA/ESRIN).
«Perché proprio ora il bando? Perché – ha detto il neo direttore voli umani dell’ESA, Simonetta di Pippo – la stazione spaziale è finalmente davvero internazionale e può essere sfruttata bene con l’arrivo dei moduli europeo e giapponese e con l’entrata in servizio del cargo ATV. Inoltre anche India e Cina si stanno muovendo e quest’ultima si sta preparando per la sua prima attività extraveicolare e si dice pronta a cooperare per i voli abitati. Il volo umano deve quindi tornare ad essere uno dei pilastri dell’attività spaziale europea, che deve fare pieno uso delle capacità industriali e di gestione finora sviluppate».
«Per far questo – ha proseguito la Di Pippo – va sfruttato in pieno l’investimento fatto nella ISS, che ci rende partner credibili per le future missioni, in particolare per quelle umane su Marte».
Riguardo le tappe nell’immediato, possono essere riassunte così: «una prima verifica nella ministeriale ESA di novembre; un programma di ricerca e sviluppo che sfrutti il Columbus; lo sfruttamento dell’esperienza acquisita con l’ATV; lo studio per una possibile estensione della vita operativa della stazione spaziale; la crescita nelle conoscenze per lo sviluppo di sistemi europei abitati; infine, lo studio per una Ariane 5 e un ATV man rated, passando per una fase intermedia con una capsula “Sojuz like”».
In merito al futuro della ISS, «la stazione – ha detto – rimarrà in vita fino al 2015, poi si dovrà decidere cosa fare, perché mantenerla operativa ha dei costi elevati. Per il suo successore ci sono molte idee, dal free flyer a nuovi moduli, ma tutto dovrà essere definito entro il prossimo giugno per arrivare con proposte concrete alla ministeriale di novembre. La diversità di opinioni non riguarda solo la ISS, ma anche l’esplorazione umana: c’è chi si focalizza più sulla Luna, chi su Marte. Poi, c’è chi preferirebbe lavorare con gli Stati Uniti, chi da soli. Italia, Francia e Germania sembrano convergere sull’idea di realizzare una nuova stazione, in vista di una missione verso Marte. Proprio la convergenza di questi tre paesi, soprannominata “il triangolo equilatero”, è forse la vera novità di questo periodo».
Infine, Di Pippo ha rivelato che «per ora puntiamo sulla selezione di quattro astronauti, ma il numero potrebbe crescere con il variare delle esigenze in funzione delle novità che potrebbero esserci nei programmi di esplorazione spaziale. Importante è essere fattivi ed operativi per raggiungere l’obiettivo prima possibile», concludendo con una notazione tutta rosa: «credo – ha detto – che gli astronauti siano un elemento chiave dell’esplorazione spaziale ed auspico che ci possano essere astronauti donne tra i nuovi selezionati».
L’astronauta Roberto Vittori ha ricordato che «ricercatore, ingegnere di bordo e pilota sono i tre ruoli principali di un astronauta. I primi due sono stati già conquistati dagli astronauti europei. Manca l’esperienza di pilota, che sono sicuro fa parte delle ambizioni europee, ma che per essere soddisfatta necessita della realizzazione di un veicolo spaziale. Lancio – ha concluso – un invito ai giovani a partecipare e ad impegnarsi in questa selezione per diventare protagonisti del futuro dell’esplorazione umana nello spazio».
Fonte: dedalonews.it
Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.