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ASI: Galileo Test Range, via alla fase B

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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Regione Lazio e Agenzia Spaziale Italiana firmano l’accordo: il laboratorio nazionale per la sperimentazione e lo sviluppo delle potenzialità del sistema satellitare europeo entra nella fase operativa, con un investimento complessivo di 26 milioni.

Il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Giovanni Fabrizio Bignami e il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo hanno firmato l’accordo per l’avvio della seconda fase di realizzazione del Galileo Test Range, il laboratorio nazionale permanente per la sperimentazione e il supporto alla validazione del segnale Galileo e per lo sviluppo di applicazioni di navigazione e posizionamento.

Con l’intesa siglata oggi alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo, Claudio Mancini, e del presidente di Filas, Flaminia Saccà, il Galileo Test Range entra nella fase che prevede la piena operatività, con un investimento complessivo di circa 26 milioni di euro.

GTR: obiettivi e tappe

L’Italia con il GTR è stato il primo Paese ad avviare la creazione di una struttura di sperimentazione e sviluppo delle potenzialità, delle applicazioni e dei servizi legati a Galileo, il sistema di navigazione satellitare europeo. Il GTR costituisce un fondamentale strumento di sviluppo a disposizione delle imprese, delle università e degli enti di ricerca del Lazio e di tutta Italia nei comparti di trasporti e infomobilità, telecomunicazioni, sicurezza, tutela ambientale e protezione civile, e un importante fattore competitivo per il settore dell’aerospazio italiano.

Il Galileo Test Range si compone di un Centro di Analisi e Controllo (sviluppato su tre piani per un totale di 1.800 metri quadri e sito presso il Tecnopolo Tiburtino) e di un’Area Sperimentale localizzata tra i comuni di Guidonia Montecelio e Tivoli, dove una rete di pseudo-satelliti, detti pseudoliti, generano da postazioni fisse o trasportabili il segnale di navigazione. Ad oggi, soltanto la Germania con il progetto GATE ha realizzato un’infrastruttura del genere, per decodificare e utilizzare il segnale del sistema satellitare europeo.

La prima fase (Fase A) di realizzazione del GTR è stata finanziata con un investimento di 9 milioni di Euro dalla Regione Lazio con il supporto operativo della Filas, società regionale dedicata al sostegno dell’Innovazione. Iniziata nel luglio 2005, è stata affidata al raggruppamento di imprese costituito da Telespazio, Thales Alenia Space, Finmeccanica, e si è appena conclusa.

L’accordo appena firmato prevede che l’Agenzia Spaziale Italiana con il supporto della Regione Lazio – Assessorato regionale allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione Turismo – gestirà la Fase B, che prevede un potenziamento sia della rete di trasmettitori che del centro di controllo, e soprattutto il passaggio alla gestione di segnali Galileo-like (la fase A utilizzava infatti segnali GPS). La Regione continuerà a farsi carico dei costi di affitto e spese generali per l’attuale locazione del GTR, con un investimento di circa 4 milioni di Euro, mentre l’Agenzia Spaziale Italiana metterà a disposizione risorse finanziarie nell’ordine dei 13 milioni di Euro.

Un progetto ambizioso all’interno del Distretto Tecnologico Aerospaziale

Il DTA del Lazio è un centro di eccellenza europeo, che vanta 5 miliardi di euro di fatturato e conta 30 mila occupati. Di questo tessuto fanno parte 250 aziende che costituiscono realtà significative nelle diverse aree di competenza industriale; 10 importanti enti di ricerca (ASI, CNR, CSM, ENEA, ESA/ESRIN, ecc.); 5 università pubbliche, per 4 facoltà di ingegneria, 12 Dipartimenti e 30 programmi universitari di formazione superiore (corsi di laurea specialistici, master, dottorati) che riguardano l’aerospazio e numerosi progetti di ricerca gestiti da CNR, CSM, ESRIN, ENEA, INFN, ASI; circa 3 mila tra professori universitari, ricercatori e altri specialisti coinvolti in attività di ricerca aerospaziale.

Ad oggi i fondi pubblici stanziati per il DTA del Lazio sono 62 milioni di euro (30 milioni dal Mur e 32 milioni di euro dalla Regione Lazio).

L’attività di coordinamento e supporto al DTA svolta da Filas su mandato della Regione Lazio si articola in 5 aree di intervento:
– Erogazione di fondi pubblici (ed eventualmente privati) alle imprese per attività di Ricerca e Sviluppo;
– Sviluppo di accordi e incentivazione per programmi di Ricerca e Sviluppo con coinvolgimento di imprese private e strutture pubbliche di ricerca;
– Offerta di finanziamenti e servizi volti alla creazione (seed financing) e/o alla crescita di imprese (expansion capital);
– Creazione di servizi professionali e piattaforme di collaborazione a vantaggio della community (e.g. osservatori tecnologici e di mercato, piattaforme come il GTR, Lazio Connect, e-learning, ecc.);
– Promozione e marketing dei prodotti e servizi delle aziende del Distretto in ambito Nazionale ed Internazionale.

Fonte: ASI

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